Chieti

Il rettore della D'Annunzio: "L'università tiene"

All'inaugurazione del nuovo anno accademico Carmine Di Ilio presenta un bilancio positivo, mentre gli studenti di Filosofia chiedono spazi e tempi per "ragionare insieme di futuro"

CHIETI. I numeri freddi di una relazione accademica, le storie affascinanti di un artista dell'immagine e di un mecenate, le note calde della musica corale, il pensiero preoccupato dei giovani filosofi che, alle forti attenzioni per la scienza e l'economia, vorrebbero più spazi e tempi per "ragionare insieme". Questo in sintesi lo svolgimento della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico dell'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" Chieti-Pescara, forte dei suoi 38 mila iscritti.

Un bilancio dal quale emerge "con chiarezza la solidità degli equilibri economici e finanziari attraverso i quali poter guardare con fiducia al futuro del nostro ateneo, che all'interno del panorama italiano segnato in questi ultimi anni da un calo delle immatricolazioni ha fatto registrare una sostanziale tenuta con, ad oggi più di 6.400 matricole" quello tratteggiato stamane dal rettore Carmine Di Ilio, che a Chieti ha inaugurato l'anno accademico 2014-2015 dell'Università D'Annunzio Chieti-Pescara. Un'inaugurazione iniziata con la relazione del rettore e conclusa dalla consegna dell'Ordine della Minerva al fotografo e reporter Tony Vaccaro e al collezionista d'arte Alfredo Paglione, il quale impossibilitato a muoversi da Milano si è fatto rappresentare da Giovanni Gazzaneo, presidente dell'associazione culturale Crocevia. I due momenti sono stati intervallati dagli interventi del rappresentante dei docenti professor Di Plinio, della rappresentante del personale ammnistrativo e tecnico dottoressa Anna Scimone e del rappresentante degli studenti Donato Marchese. Un momento musicale e coristico ha concluso la cerimonia che ha visto anche la presenza del presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso (vedi fotogalleria di Michele Camiscia).

 Un momento di riflessione all'interno di un percorso critico: così gli studenti dell'ex facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università d'Annunzio hanno definito l'iniziativa alla quale hanno dato vita questa mattina in coincidenza con l'inaugurazione dell'anno accademico esponendo uno striscione negli ampi spazi verdi del campus dell'ateneo di Chieti. Gli studenti hanno diffuso un volantino "Cerebr-azione" dell'università nel quale scrivono: "In questo sistema, soprattutto, non abbiamo spazio per ragionare insieme e non abbiamo tempo per farlo. Per questo oggi vogliamo raccogliere le idee riguardanti la precarietà caratterizzante il nostro immediato futuro lavorativo, ma soprattutto il nostro presente. Il nostro sapere umanistico e il nostro ruolo sociale è il primo ad essere messo in discussione dall'università-azienda: siamo persone improduttive e il nostro lavoro impalpabile apparentemente non produce Pil. Si afferma questo mentre il mondo occidentale soffre d'ignoranza, dopo aver costruito da solo la propria crisi economica, ecologica e internazionale".