Il sindaco rassicura sui rifiuti
Paolini: «La raccolta la fa il Comune in attesa che i giudici decidano»
LANCIANO. «La raccolta dei rifiuti sarà assicurata o dal Comune o dalla Ecologica spa, la ditta che si è aggiudicata l'appalto per il servizio di igiene urbana». Il sindaco Filippo Paolini (Pdl) smorza la polemica sul mancato avvio, da domani, della gestione privata del servizio di igiene urbana a causa del ricorso al Tar presentato dall'azienda che non si aggiudicata la gara - la Intini spa di Bari - e di un esposto alla Procura per presunta illegittimità nell'indizione del bando presentato dal consigliere comunale Idv Pierluigi Vinciguerra.
Domani doveva essere il giorno della rivoluzione nella gestione dei rifiuti: l'affidamento ai privati dei servizi di raccolta, trasporto, conferimento dei rifiuti urbani e differenziati e della gestione del centro di raccolta in contrada Re di Coppe. Ma non sarà così. L'affidamento del servizio alla Ecologica Sangro, che si è aggiudicata l'appalto, è sospeso in attesa che il Tar si pronunci dopo il ricorso presentato dalla Intini spa, la ditta che ha perso la gara indetta a maggio. Una nuova grana, dunque, per il Comune, nonostante il sindaco dipinga un quandro dai colori chiari rispetto a quelli cupi usati dal consigliere Vinciguerra (Idv) che sulla vicenda ha presentato un esposto alla Procura.
«Aspettiamo l'udienza del Tar», afferma Paolini. «In settimana dovremmo sapere se il Tar blocca l'appalto. Se lo farà proseguirà la raccolta come avviene da un anno e mezzo, ossia ad opera del Comune in collaborazione col Consorzio rifiuti».
Anche sulla questione del trasferimento degli operatori ecologici comunali alla ditta privata, secondo il sindaco non ci sono problemi. «I dipendenti sono tutelati: avranno un contratto con Federambiente che è più remunerativo di quello comunale», spiega Paolini, «e nel caso in cui la ditta dovesse fallire o avere problemi tornerebbero a lavorare in Comune». Di diverso avviso sono Franco Ferrante, capogruppo in consiglio comunale del Pd, e lo stesso Vinciguerra (Idv), che guardano al danno economico per il Comune causato dal mancato avvio del servizio privato.
«Nel bilancio non era previsto il costo aggiuntivo di 505mila euro per la copertura del servizio da parte del Comune», sottolinea Vinciguerra. «Non siamo contro la gestione privata dei rifuti», precisa Ferrante, «ma contro il fatto che questa scelta sia stata fatta dalla giunta e non dal consiglio comunale. Inoltre non condividiamo la modalità seguita per indire l'appalto». Il Pd si chiede come mai il Comune abbia indetto un appalto unico per la pulizia e per lo smaltimento dei rifuti in discarica.
Domani doveva essere il giorno della rivoluzione nella gestione dei rifiuti: l'affidamento ai privati dei servizi di raccolta, trasporto, conferimento dei rifiuti urbani e differenziati e della gestione del centro di raccolta in contrada Re di Coppe. Ma non sarà così. L'affidamento del servizio alla Ecologica Sangro, che si è aggiudicata l'appalto, è sospeso in attesa che il Tar si pronunci dopo il ricorso presentato dalla Intini spa, la ditta che ha perso la gara indetta a maggio. Una nuova grana, dunque, per il Comune, nonostante il sindaco dipinga un quandro dai colori chiari rispetto a quelli cupi usati dal consigliere Vinciguerra (Idv) che sulla vicenda ha presentato un esposto alla Procura.
«Aspettiamo l'udienza del Tar», afferma Paolini. «In settimana dovremmo sapere se il Tar blocca l'appalto. Se lo farà proseguirà la raccolta come avviene da un anno e mezzo, ossia ad opera del Comune in collaborazione col Consorzio rifiuti».
Anche sulla questione del trasferimento degli operatori ecologici comunali alla ditta privata, secondo il sindaco non ci sono problemi. «I dipendenti sono tutelati: avranno un contratto con Federambiente che è più remunerativo di quello comunale», spiega Paolini, «e nel caso in cui la ditta dovesse fallire o avere problemi tornerebbero a lavorare in Comune». Di diverso avviso sono Franco Ferrante, capogruppo in consiglio comunale del Pd, e lo stesso Vinciguerra (Idv), che guardano al danno economico per il Comune causato dal mancato avvio del servizio privato.
«Nel bilancio non era previsto il costo aggiuntivo di 505mila euro per la copertura del servizio da parte del Comune», sottolinea Vinciguerra. «Non siamo contro la gestione privata dei rifuti», precisa Ferrante, «ma contro il fatto che questa scelta sia stata fatta dalla giunta e non dal consiglio comunale. Inoltre non condividiamo la modalità seguita per indire l'appalto». Il Pd si chiede come mai il Comune abbia indetto un appalto unico per la pulizia e per lo smaltimento dei rifuti in discarica.
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