Il treno allunga la sosta, pendolari in ritardo al lavoro
Protestano i viaggiatori della Sangritana diretti a Pescara: partiamo presto, ma arriviamo tardi
SAN VITO. «Paghiamo per avere disservizi. Viaggiamo su un vecchio locomotore diesel, in orari non adatti alle esigenze lavorative e arriviamo a lavoro in ritardo per le soste che effettua la Sangritana per aspettare il passaggio dei convogli di Trenitalia». Sale la protesta di un gruppo di pendolari della tratta Termoli-Vasto-San Vito-Pescara per le precarie condizioni in cui viaggiano.
«Non si può pagare l'abbonamento e avere solo disservizi: treni in ritardo e orari scelti non tenendo conto delle esigenze dei lavoratori-viaggiatori». Protestano i pendolari, per lo più operai e impiegati di Termoli e del Vastese, che ogni mattina prendono il treno diretti a Pescara. «Alcuni mesi fa abbiamo inviato una richiesta alla Sangritana per modificare l'orario del treno che partiva da Termoli alle 5», raccontano i pendolari. «Chiedevamo di posticiparlo di 15 minuti per evitare di aspettare la coincidenza a Pescara al freddo, per mezzo'ora. L'orario è stato modificato: si parte alle 4,40, venti minuti prima, così si raddoppia l'attesa e si resta di più al freddo».
Ma i pendolari protestano anche per il ritardo con cui i locomotori arrivano a Pescara. «I treni Sangritana sono fermi anche dieci minuti a San Vito o sulla tratta per aspettare il passaggio dei convogli di Trenitalia e spesso arriviamo tardi al lavaoro».
Prova a spegnere le polemiche il presidente dell'azienda di trasporto, Pasquale Di Nardo. «Conosciamo le esigenze dei pendolari», risponde Di Nardo, «ma gli orari non li sceglie la Sangritana, li scelgono Trenitalia e Rfi (Tete ferroviaria italiana, che gestisce le tratte) in base alle disponibilità e alle coincidenze sulla tratta adriatica. La Sangritana», aggiunge Di Nardo, «ha presentato a Trenitalia e Rfi la richiesta di posticipare la partenza del treno delle 4,40 e la speranza è che venga inserita nel cambio dell'orario da invernale ad estivo». In quanto ai treni a gennaio entreranno in funzione i due Minuetto acquistati per 8 milioni 300mila euro (oltre 4 milioni finanziati dalla Regione) ad ottobre.
«Non si può pagare l'abbonamento e avere solo disservizi: treni in ritardo e orari scelti non tenendo conto delle esigenze dei lavoratori-viaggiatori». Protestano i pendolari, per lo più operai e impiegati di Termoli e del Vastese, che ogni mattina prendono il treno diretti a Pescara. «Alcuni mesi fa abbiamo inviato una richiesta alla Sangritana per modificare l'orario del treno che partiva da Termoli alle 5», raccontano i pendolari. «Chiedevamo di posticiparlo di 15 minuti per evitare di aspettare la coincidenza a Pescara al freddo, per mezzo'ora. L'orario è stato modificato: si parte alle 4,40, venti minuti prima, così si raddoppia l'attesa e si resta di più al freddo».
Ma i pendolari protestano anche per il ritardo con cui i locomotori arrivano a Pescara. «I treni Sangritana sono fermi anche dieci minuti a San Vito o sulla tratta per aspettare il passaggio dei convogli di Trenitalia e spesso arriviamo tardi al lavaoro».
Prova a spegnere le polemiche il presidente dell'azienda di trasporto, Pasquale Di Nardo. «Conosciamo le esigenze dei pendolari», risponde Di Nardo, «ma gli orari non li sceglie la Sangritana, li scelgono Trenitalia e Rfi (Tete ferroviaria italiana, che gestisce le tratte) in base alle disponibilità e alle coincidenze sulla tratta adriatica. La Sangritana», aggiunge Di Nardo, «ha presentato a Trenitalia e Rfi la richiesta di posticipare la partenza del treno delle 4,40 e la speranza è che venga inserita nel cambio dell'orario da invernale ad estivo». In quanto ai treni a gennaio entreranno in funzione i due Minuetto acquistati per 8 milioni 300mila euro (oltre 4 milioni finanziati dalla Regione) ad ottobre.
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