Imprenditore assolto Fu arrestato per quindici giorni

GAMBERALE. Assolto dall’accusa di corruzione perché il fatto non sussiste. Dopo 15 giorni passati agli arresti domiciliari e 5 anni di attesa, l’imprenditore edile Pasquale Sciulli, 57 anni, ha...

GAMBERALE. Assolto dall’accusa di corruzione perché il fatto non sussiste. Dopo 15 giorni passati agli arresti domiciliari e 5 anni di attesa, l’imprenditore edile Pasquale Sciulli, 57 anni, ha visto chiudersi con un’assoluzione piena la vicenda giudiziaria che lo travolse nel 2008 suscitando scalpore.

«I fatti contestati risalgono al 2003-2005», spiegano i legali di Sciulli, Giacomo Nicolucci e Guido Picciotto, «quando l’imprenditore era un dirigente della società Tmt Italia e per l’accusa avrebbe truccato delle gare di appalto. Nello specifico, per vedersi aggiudicate alcune gare d’appalto indette dal ministero dell’Interno, per l’approvvigionamento di mezzi e materiali di alcuni uffici, avrebbe promesso ed elargito denaro nonché promesso e provveduto alla fornitura di beni materiali d’arredamento nell’abitazione del dirigente del settore “equipaggiamento e casermaggio dell’ufficio tecnico” presso il ministero dell’interno, Gennaro Fiorito. Anche quest’ultimo finì agli arresti e a processo ed è stato assolto. Ma il giudice Maria Francica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha sentenziato che Sciulli non ha commesso alcune reato, nessuna corruzione: assolto con formula piena».

Con Sciulli, furono arrestati tre funzionari pubblici e due altri imprenditori: le accuse, a vario titolo, erano di corruzione, falso e truffa aggravata. Per la Procura avrebbero truccato alcune gare per la fornitura di materiale d’ufficio ad alcuni enti pubblici, soprattutto a Roma, per circa 10 milioni. L’operazione è stata condotta dal Gico di Campobasso nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mani in pasta”, della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

Teresa Di Rocco

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