In fiamme auto e rimessa agricola
La vettura incendiata di pomeriggio in pieno centro; la baracca di notte vicino a un’altra struttura bruciata ad aprile
VASTO. Domenica di fuoco in città. I piromani raddoppiano. Due gli incendi dolosi messi a segni in 15 ore. Sulla riviera è stata distrutta durante la notte una rimessa agricola. In viale Giulio Cesare, in opieno centro città, alle 17,30, è stata incenerita la Mini Cooper di una giovane donna straniera.
Pomeriggio di fuoco. La paura dei residenti di viale Giulio Cesare è stata tanta. Le 17,30 erano passate da poco quando all’improvviso una Mini Cooper è diventata una palla di fuoco. L’arrivo immediato dei vigili del fuoco ha evitato alle fiamme di raggiungere le altre vetture in sosta nella zona ma non è riuscito a salvare il veicolo. Il forte odore di benzina che avvolgeva il parcheggio ha rivelato la natura dolosa del rogo. L’auto appartiene a una giovane donna straniera. Sul fatto indaga la polizia. La giovane è stata ascoltata ma non è stata di grande aiuto per gli investigatori. Gli agenti non escludono rivalità di cuore.
Notte rovente. Lamiere annerite di eternit ripiegate su attrezzi agricoli e tubi di gomma distrutti. È quello che resta dell’incendio doloso divampato la notte di domenica, all’1,30, in contrada Buonanotte, al confine con San Salvo. Nel mirino degli incendiari è finita una rimessa agricola. La chiamata al 115 fatta da un automobilista ha evitato al fuoco di distruggere un ulivo su quale la baracca era poggiata e di raggiungere cassette di legno vuote che avrebbero potuto alimentare un falò ben più grande. La baracca è a ridosso della statale Adriatica sud, non lontano da un’altra rimessa incendiata nel mese di aprile. Un particolare che non è sfuggito ai residenti. Il proprietario è un tranquillo agricoltore. Potrebbe essere finito nel mirino dei teppisti per dispetto. Le ipotesi al vaglio dei carabinieri sono tante, ma le forze dell’ordine per il momento preferiscono non parlare. Contrada Buonanotte al calare del sole è praticamente disabitata. Per l’incendiario è stato un gioco raggiungere la baracca, aprire un varco fra le lamiere, entrare e gettare l’innesco. Pochi secondi dopo si è scatenato l’inferno. Il fuoco ha distrutto tutto, anche la miccia e le tracce degli autori del gesto. I vigili del fuoco hanno impiegato un’ora per spegnere completamente le fiamme. Poi hanno provveduto a soffocare i piccoli focolai che rischiavano di essere rialimentati dal forte vento. Sulla natura dolosa dell’incendio non ci sono dubbi. Il nome della vittima viene taciuto. L’ipotesi del dispetto è la più accreditata. Dietro il rogo potrebbe esserci però anche una gang di teppisti che ha acceso il fuoco per divertimento.
Paola Calvano
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