«Incostituzionale la norma salva recinzioni»

Finisce al governo la protesta contro le limitazioni agli accessi in spiaggia

VASTO. Da Martinsicuro a San Salvo con la spiaggia "ingabbiata" da reti metalliche alte quasi due metri. E' lo scenario dipinto dai consiglieri regionali e dai parlamentari che hanno partecipato ieri alla conferenza stampa del sindaco Luciano Lapenna per protestare contro la norma salva-recinzioni approvata dal consiglio regionale su proposta dei consiglieri del centrodestra Giuseppe Tagliente, Antonio Prospero e Antonio Menna.

Tutti hanno invitato alla mobilitazione e indicato la strada da seguire: l'abrogazione dell'emendamento al piano demaniale marittimo sulla spinta di una forte mobilitazione dei comuni costieri invitati a convocare i rispettivi consigli per l'approvazione di un ordine del giorno. 

«Porterò il problema all'attenzione del governo: la norma è palesemente incostituzionale», promette il senatore Giovanni Legnini, presente all'incontro con i consiglieri regionali Camillo D'Alessandro (Pd), Paolo Palomba (Idv) e Maurizio Acerbo (Prc), al segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, al consigliere provinciale Camillo D'Amico (Pd), agli assessori e ai consiglieri comunali di Vasto. 

A suonare la carica è stato il sindaco di Vasto, preoccupato per le ripercussioni paesaggistiche e turistiche. «Abbiamo 49 concessioni demaniali pluriennali e 24 stagionali», ha sottolineato Lapenna, «grazie a questo sciagurato provvedimento potrebbero, con una semplice comunicazione, installare reti alte 1,80 metri». 

Non sono mancate bordate all'indirizzo di Tagliente, Prospero e Menna. «Questi politicanti hanno combinato un guaio per motivi clientelari», non usa pmezzi termini Maurizio Acerbo nello stigmatizzare la condotta dei tre esponenti del centrodestra, mentre il circolo vastese del Prc ha diffuso una nota in cui rileva «il conflitto di interessi di Tagliente, il quale, oltre ad avere strette parentele con alcuni albergatori, è stato anche l'avvocato difensore di un balneatore. Non ha convinto i giudici con l'arringa e ha scavalcato il problema cambiando la legge».

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