Inglese uccisa in casa dal compagno «Perizia psichiatrica sull’imputato»
Michael Whitbread, 75 anni, è accusato dell’omicidio di Michele Dawn, 66, aggravato dalla coabitazione Verso il “patteggiamento probatorio” senza i testimoni. L’uomo offre metà della casa alle figlie di lei
CASOLI. Omicidio volontario aggravato dalla coabitazione: è l’accusa di cui risponde nel processo aperto ieri in Corte d’assise a Lanciano, Michael Dennis Whitbread, 75 anni, inglese, che viveva da alcuni anni a Casoli, per aver ucciso con 9 coltellate la compagna Michele Faiers Dawn, 66, nel casolare in cui abitavano in contrada Verratti. Il corpo della donna fu ritrovato da una amica il 1° novembre 2023.
PRIMA UDIENZAVestito grigio, camicia bianca, capelli lunghi, barba curata e sguardo calmo: così Whitbread si è presentato in udienza dal carcere di Pescara dove è rinchiuso dopo l’estradizione dall’Inghilterra; con lui l’avvocato Massimiliano Sichetti. E quello sguardo calmo ha incrociato per la prima volta dall’omicidio quello delle tre figlie di Michele arrivate dalla Gran Bretagna: Sarah, Brooke ed Harriett rappresentate dalla avvocatessa Nadia Germanà Tascona di Milano. Di fronte la corte col presidente Massimo Canosa, a latere Maria Rosaria Boncompagni e i giudici popolari che hanno ammesso come primo atto la costituzione di parte civile sia delle tre figlie che dell’associazione Dafne, che opera contro la violenza sulle donne, con l’avvocatessa Pina Benedetti.
PERIZIA E FASCICOLI UNITIDue le questioni preliminari sollevate dall’avvocato Sichetti: la prima è di sottoporre l’imputato a perizia psichiatrica. Sichetti ha consegnato una perizia di parte fatta dallo psichiatra forense Raffaele De Leonardis che ha ravvisato in Whitbread «una capacità di intendere e volere gravemente scemata nel momento dell’omicidio», ossia «un vizio parziale di mente ma l’uomo non è pericoloso socialmente ed è capace di stare a giudizio». «Una perizia fatta fare», spiega l’avvocato, «a seguito di un tentativo di suicidio dell’uomo a marzo 2023 legato molto probabilmente ai problemi che aveva con la compagna. Già da un anno vivevano separati in casa con liti continue a causa in particolare della gelosia della donna». La seconda richiesta è la riunione del fascicolo di indagine della pm Mirvana Di Serio nel dibattimento per evitare un’istruttoria lunga e dolorosa. «In gergo si chiama patteggiamento probatorio fatto sui mezzi istruttori», dice il legale, «e mira a evidenziare un comportamento collaborativo dell'imputato che non vuole sfuggire alla giustizia, che rende il processo più veloce». Richieste accolte tanto che non sono stati ascoltati i primi testimoni, i carabinieri di Lanciano che hanno condotto le indagini, presenti in aula. Si ascolterà direttamente Withbread il 17 gennaio che darà la sua versione dei fatti: finora è rimasto in silenzio, ha consegnato le sue memorie a un diario di 60 pagine in cui parla del rapporto con la vittima.
IL RISARCIMENTOWithbread ha offerto anche un risarcimento alle ragazze: la metà dell’immobile di Casoli del valore di circa 40.000 euro. «Al momento non ci interessa il risarcimento che dobbiamo valutare», risponde l’avvocatessa Germanà Tascona, «sull'acquisizione degli atti siamo favorevoli, rende tutto più veloce e allevia un po' la sofferenza dell’imputato e delle ragazze che hanno dimostrato una forza incredibile. Oggi hanno rivisto per la prima volta Michael. È stata un’udienza pesante più dal punto di vista emotivo che processuale».
L’OMICIDIOWhitbread avrebbe ucciso Michele con 9 coltellate a schiena e addome presumibilmente al culmine di una lite tra il 29 e il 30 ottobre. Il corpo è stato scoperto il 1° novembre 2023 da Petrina Keay, amica di Michele preoccupata perché non la sentiva. In casa non c’era l’uomo, arrivato nel Regno Unito, a Shepshed, dove vive la figlia. Diversi elementi raccolti dai carabinieri che per l'accusa portano all’uomo: la fototrappola davanti alla villetta racconta che dal 29 al 31 ottobre nessuno è entrato in casa della coppia, mentre ne è uscito il 75enne e il 1° novembre entra Petrina e sangue dell'uomo sui vestiti della vittima e accanto il corpo della donna.
PRIMA UDIENZAVestito grigio, camicia bianca, capelli lunghi, barba curata e sguardo calmo: così Whitbread si è presentato in udienza dal carcere di Pescara dove è rinchiuso dopo l’estradizione dall’Inghilterra; con lui l’avvocato Massimiliano Sichetti. E quello sguardo calmo ha incrociato per la prima volta dall’omicidio quello delle tre figlie di Michele arrivate dalla Gran Bretagna: Sarah, Brooke ed Harriett rappresentate dalla avvocatessa Nadia Germanà Tascona di Milano. Di fronte la corte col presidente Massimo Canosa, a latere Maria Rosaria Boncompagni e i giudici popolari che hanno ammesso come primo atto la costituzione di parte civile sia delle tre figlie che dell’associazione Dafne, che opera contro la violenza sulle donne, con l’avvocatessa Pina Benedetti.
PERIZIA E FASCICOLI UNITIDue le questioni preliminari sollevate dall’avvocato Sichetti: la prima è di sottoporre l’imputato a perizia psichiatrica. Sichetti ha consegnato una perizia di parte fatta dallo psichiatra forense Raffaele De Leonardis che ha ravvisato in Whitbread «una capacità di intendere e volere gravemente scemata nel momento dell’omicidio», ossia «un vizio parziale di mente ma l’uomo non è pericoloso socialmente ed è capace di stare a giudizio». «Una perizia fatta fare», spiega l’avvocato, «a seguito di un tentativo di suicidio dell’uomo a marzo 2023 legato molto probabilmente ai problemi che aveva con la compagna. Già da un anno vivevano separati in casa con liti continue a causa in particolare della gelosia della donna». La seconda richiesta è la riunione del fascicolo di indagine della pm Mirvana Di Serio nel dibattimento per evitare un’istruttoria lunga e dolorosa. «In gergo si chiama patteggiamento probatorio fatto sui mezzi istruttori», dice il legale, «e mira a evidenziare un comportamento collaborativo dell'imputato che non vuole sfuggire alla giustizia, che rende il processo più veloce». Richieste accolte tanto che non sono stati ascoltati i primi testimoni, i carabinieri di Lanciano che hanno condotto le indagini, presenti in aula. Si ascolterà direttamente Withbread il 17 gennaio che darà la sua versione dei fatti: finora è rimasto in silenzio, ha consegnato le sue memorie a un diario di 60 pagine in cui parla del rapporto con la vittima.
IL RISARCIMENTOWithbread ha offerto anche un risarcimento alle ragazze: la metà dell’immobile di Casoli del valore di circa 40.000 euro. «Al momento non ci interessa il risarcimento che dobbiamo valutare», risponde l’avvocatessa Germanà Tascona, «sull'acquisizione degli atti siamo favorevoli, rende tutto più veloce e allevia un po' la sofferenza dell’imputato e delle ragazze che hanno dimostrato una forza incredibile. Oggi hanno rivisto per la prima volta Michael. È stata un’udienza pesante più dal punto di vista emotivo che processuale».
L’OMICIDIOWhitbread avrebbe ucciso Michele con 9 coltellate a schiena e addome presumibilmente al culmine di una lite tra il 29 e il 30 ottobre. Il corpo è stato scoperto il 1° novembre 2023 da Petrina Keay, amica di Michele preoccupata perché non la sentiva. In casa non c’era l’uomo, arrivato nel Regno Unito, a Shepshed, dove vive la figlia. Diversi elementi raccolti dai carabinieri che per l'accusa portano all’uomo: la fototrappola davanti alla villetta racconta che dal 29 al 31 ottobre nessuno è entrato in casa della coppia, mentre ne è uscito il 75enne e il 1° novembre entra Petrina e sangue dell'uomo sui vestiti della vittima e accanto il corpo della donna.