Inglese uccisa, l’omicida ora è a Lanciano
Casoli. Il compagno della donna trasferito dal carcere di Rebibbia a Villa Stanazzo dopo 17 giorni
CASOLI. È recluso da lunedì nel carcere di Lanciano Michael Dennis Whitbread, il 74enne inglese accusato di aver ucciso la compagna e connazionale Michele Faiers Dawn, 66 anni. L'ex consulente informatico, estradato lo scorso 29 marzo dall'Inghilterra, ha lasciato dopo 17 giorni il penitenziario romano di Rebibbia per essere trasferito nel supercarcere di Villa Stanazzo. Qui, a meno di nuovi spostamenti, attenderà l'inizio del processo fissato, in Corte d'assise a Lanciano, per il prossimo 22 novembre. Whitbread, assistito dall'avvocato Massimiliano Sichetti, deve rispondere di omicidio volontario aggravato dal rapporto di convivenza. Michele Faiers Dawn è stata trovata morta la mattina di mercoledì 1° novembre 2023 nel casolare di contrada Verratti, a Casoli, dove la coppia si era stabilita da qualche anno. La donna è stata uccisa con nove coltellate a schiena e addome. Il delitto risalirebbe alla notte tra sabato e domenica. Nelle prime ore del 29 ottobre, Whitbread ha lasciato in auto la villetta e ha guidato per oltre duemila chilometri fino in Inghilterra. A Shepshed, nella contea di Leicester, il 74enne, che si era rifugiato a casa della figlia, è stato arrestato la sera del 1° novembre. Dopo un mandato di arresto internazionale e l'estradizione in Italia, per Whitbread è stato fissato il giudizio immediato a novembre. La Procura di Lanciano ha chiuso in fretta le indagini, forte delle prove a carico del britannico raccolte dai carabinieri: tracce di sangue di Whitbread sono state trovate sui vestiti della vittima e nessuno, come accertato dalle telecamere esterne, è entrato nel casolare di contrada Verratti dal 29 al 31 ottobre 2023. Whitbread ha sempre sostenuto che non stava fuggendo dall'Italia - aveva acquistato un biglietto del traghetto per tornarvi - e ha raccolto in un memoriale di 60 pagine la sua verità. Il diario, scritto da novembre, è stato consegnato nelle mani del legale di fiducia. Ripercorre il suo rapporto con Michele dal 2004, quando l'ha incontrata per la prima volta in veste di istruttore di sub, agli ultimi giorni di vita della donna. Quando è avvenuto il delitto, il rapporto tra i due era in crisi da oltre un anno.