Inglese uccisa, telefoni sotto esame 

Casoli. Incarico della procura a un informatico forense su smartphone, tablet e pc

CASOLI. Inquirenti a caccia di riscontri sul movente dell'omicidio della 66enne inglese Michele Faiers Dawn, scoperto il primo novembre scorso a Casoli. Con questo obiettivo ieri la procura di Lanciano ha conferito all'informatico forense Cristian Franciosi l'incarico di analizzare i dispositivi informatici trovati e sequestrati nell'abitazione di contrada Verratti, che la donna condivideva con il compagno e connazionale Micheal Dennis Withbread, 74 anni, unico indagato per il femminicidio. La perizia tecnica sarà effettuata su tre smartphone, due tablet e un computer portatile MacBook, in uso sia alla vittima sia al suo compagno. Il consulente della procura depositerà i risultati entro 60 giorni.
«È unico il quesito posto dal procuratore Mirvana Di Serio», spiega l'avvocato Massimiliano Sichetti, difensore d'ufficio del presunto assassino, «ovvero accertare la presenza di file audio, video, conversazioni e immagini utili per le indagini. La complessità dell'accertamento tecnico irripetibile può essere legata al fatto che i dispositivi sono tutti accessibili solo con pin, ma si lavorerà per poter accedere e verificare il contenuto». L'ipotesi è quella del movente passionale, in quanto Michele aveva scoperto che il compagno la tradiva.
Come accertato dalla perizia, la donna è stata uccisa con nove coltellate. Prima di Natale la salma è stata tumulata nel cimitero di Casoli. Withbread è accusato di omicidio volontario aggravato dalla convivenza. Dopo essere fuggito con l'auto in Inghilterra, attualmente è in carcere a Londra. Al momento è confermata l'udienza plenaria del 26 febbraio, in cui si deciderà sull'estradizione, già rifiutata dal 74enne. L'avvocato Sichetti sarà sentito come teste preventivo, probabilmente in collegamento da remoto.
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