attacco all'europa

Jihadista espulso dall'Abruzzo, Alfano: "Seminava odio a Chieti"

Il ministro dell'interno conferma l'espulsione di un cittadino marocchino dalla nostra regione: monitorato dalla Digos, in più occasioni avrebbe detto di voler partire per combattere in Siria

CHIETI. «Ieri sera (giovedì 25 marzo, ndr) intorno alle 20 bbiamo messo su un aereo un marocchino di 37 anni di Chieti, regolarmente in Italia, già presidente del centro preghiera della città». È il ministro dell'interno Angelino Alfano a confermare quanto anticipato dal Centro: un rappresentante dell'islam radicale è stato espulso ieri con provvedimento di espulsione immediata dall'Italia per motivi di prevenzione al terrorismo.

A firmare il provvedimento d'urgenza è stato proprio il ministro dell'Interno Angelino Alfano. L'uomo, un cittadino marocchino che risiedeva a Chieti da tempo con un regolare permesso, è stato prelevato nelle prime ore di ieri e poi rimpatriato in Marocco. Il sospetto è che il marocchino avrebbe fatto proselistismo jihadista e sarebbe stato attivo anche su internet nella diffusione dell'estremismo violento e nel disprezzo del mondo occidentale.

Il presunto jihadista, ha spiegato Alfano, era noto come musulmano integralista ed era stato rifiutato dai suoi stessi fedeli per le posizioni radicali. Monitorato dalla Digos, in più occasioni avrebbe detto di voler partire per combattere in Siria.

I particolari dell'operazione verranno illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa del questore di Chieti Vincenzo Feltrinelli.