Jova beach, il Wwf contrario ai due concerti
Il sodalizio si dissocia per come verrà gestito il tour. E 5 associazioni presentano osservazioni alla Vinca
VASTO. «Ci dissociamo dalla modalità con cui il Comune di Vasto ha gestito la tappa del Jova beach party». È una bocciatura che ha del clamoroso quella di Gaetano Benedetto, presidente del Centro Studi Wwf, associazione partner dell’iniziativa. In una intervista rilasciata al Tg3, Benedetto prende le distanze dal tour di Jovanotti, manifestando forte contrarietà sia per l’intervento effettuato su Fosso Marino, canale che si trova all’interno dell’area eventi, sia per lo spostamento delle giostre in siti dove nidifica il fratino.
Nel frattempo cinque associazioni hanno presentato le osservazioni allo studio di incidenza ambientale (Vinca) della Trident Music srl, la società che organizza il Jova Beach 2022, il doppio concerto in programma sulla spiaggia di Vasto il 19 e il 20 agosto. La relazione di 103 pagine in cui la Trident entra nel merito delle azioni da mettere in campo per mitigare l’impatto ambientale causato soprattutto dalla massiccia presenza di spettatori (26mila a serata), non convince Massimo Pellegrini (Stazione ornitologica abruzzese), Stefano Allavena (Lipu Abruzzo), Stefano Taglioli (Gruppo Fratino Vasto), Pierluigi Vinciguerra (Italia Nostra) e Nicola Salvatorelli (Arci), i quali si soffermano su alcune criticità. «Non viene affrontata la questione più importante sul piano del rischio, cioè quello dell’impatto fisico dei partecipanti con le peculiarità della riserva Marina di Vasto, cioè le dune», osservano Vinciguerra e Salvatorelli, «lo studio prevede come elemento di mitigazione una ordinanza, emessa dal Comune, che vieti la frequentazione nel tratto di arenile interno all’area protetta. Chi controllerà le circa 26mila persone previste per ogni serata, lasciate libere di scorazzare, stazionare e bivaccare sulle dune? E con quali modalità?».
Capitolo a parte è Fosso Marino, il corso d’acqua che rientra nella superficie interessata all’evento e che è stato oggetto di un intervento molto contestato che non ha risolto le annose problematiche. Le cinque associazioni sono dell’avviso che «esiste un rischio potenziale per la pubblica incolumità e per la salute pubblica nei giorni precedenti o nei giorni stessi del concerto, qualora si dovessero verificare piogge brevi, ma intense».
Insomma, se la Trident è convinta che «l’evento, adottando le misure di mitigazione indicate, non causa incidenze significative su habitat e specie di interesse comunitario, presenti all’interno o all’esterno della zona di protezione speciale Marina di Vasto», i sodalizi sono di avviso contrario e chiedono «il rigetto dell’istanza di autorizzazione allo svolgimento dell’evento, riservandosi di agire anche per altre vie». (a.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Nel frattempo cinque associazioni hanno presentato le osservazioni allo studio di incidenza ambientale (Vinca) della Trident Music srl, la società che organizza il Jova Beach 2022, il doppio concerto in programma sulla spiaggia di Vasto il 19 e il 20 agosto. La relazione di 103 pagine in cui la Trident entra nel merito delle azioni da mettere in campo per mitigare l’impatto ambientale causato soprattutto dalla massiccia presenza di spettatori (26mila a serata), non convince Massimo Pellegrini (Stazione ornitologica abruzzese), Stefano Allavena (Lipu Abruzzo), Stefano Taglioli (Gruppo Fratino Vasto), Pierluigi Vinciguerra (Italia Nostra) e Nicola Salvatorelli (Arci), i quali si soffermano su alcune criticità. «Non viene affrontata la questione più importante sul piano del rischio, cioè quello dell’impatto fisico dei partecipanti con le peculiarità della riserva Marina di Vasto, cioè le dune», osservano Vinciguerra e Salvatorelli, «lo studio prevede come elemento di mitigazione una ordinanza, emessa dal Comune, che vieti la frequentazione nel tratto di arenile interno all’area protetta. Chi controllerà le circa 26mila persone previste per ogni serata, lasciate libere di scorazzare, stazionare e bivaccare sulle dune? E con quali modalità?».
Capitolo a parte è Fosso Marino, il corso d’acqua che rientra nella superficie interessata all’evento e che è stato oggetto di un intervento molto contestato che non ha risolto le annose problematiche. Le cinque associazioni sono dell’avviso che «esiste un rischio potenziale per la pubblica incolumità e per la salute pubblica nei giorni precedenti o nei giorni stessi del concerto, qualora si dovessero verificare piogge brevi, ma intense».
Insomma, se la Trident è convinta che «l’evento, adottando le misure di mitigazione indicate, non causa incidenze significative su habitat e specie di interesse comunitario, presenti all’interno o all’esterno della zona di protezione speciale Marina di Vasto», i sodalizi sono di avviso contrario e chiedono «il rigetto dell’istanza di autorizzazione allo svolgimento dell’evento, riservandosi di agire anche per altre vie». (a.b.)
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