L’addio commosso all’operaio

San Salvo, morto tre settimane dopo un incidente stradale: folla per l’ultimo saluto a Sacchetti

SAN SALVO. Il suono mesto dei rintocchi delle campane ha annunciato ieri mattina a San Salvo l’arrivo da Vasto del feretro di Elio Sacchetti, 60 anni, l’operaio della Hospital Service della Val di Sangro morto tre giorni fa all’ospedale San Pio. Sul decesso dell’operaio la magistratura ha aperto una inchiesta su richiesta dei familiari. Le figlie Maria e Loredana tramite il loro legale, l’avvocato Carmine Petrucci, hanno chiesto e ottenuto l’autopsia dal sostituto procuratore Enrica Medori.

Le due donne vogliono conoscere la causa della morte del padre. Il medico legale che ha eseguito l’esame autoptico, Pietro Falco, risponderà al quesito fra due mesi. È infatti necessario approfondire la perizia con gli esami istologici.

La salma è stata riconsegnata mercoledì alla famiglia per le esequie. Il funerale si è svolto ieri mattina. Una folla di persone amiche, nonostante il tempo inclemente, ha partecipato al rito funebre celebrato nella chiesa di San Giuseppe da don Raimondo Artese.

Centinaia le persone che hanno cercato di confortare la moglie e le figlie di Sacchetti. «Mai niente e nessuno potrà colmare il vuoto che hai lasciato nei nostri cuori. Ciao papà», è stato il pensiero rivolto al padre dalle figlie. Le due donne non si rassegnano alla perdita del padre e lo hanno ripetuto anche ieri.

«Sono stati i familiari a portare Sacchetti in ospedale e lui è entrato al Pronto soccorso con le proprie gambe. Alle 3,15 di notte è stato comunicato il decesso», raccontano alcuni familiari.

La morte appare ancora più beffarda perché Sacchetti, protagonista il 10 febbraio di un inciednte sulla Statale 16, in contrada San Tommaso, a Vasto marina, dopo un ricovero ospedaliero durato tre settimane si era ripreso. La famiglia pensava già alla Pasqua. Purtroppo il destino ha deciso diversamente. Elio, «uomo sensibile, padre esemplare e grande lavoratore», come ha sottolineato il celebrante durante la funzione funebre, è andato via all’improvviso. E ora la casa è vuota senza il suo sorriso. «Era davvero una brava persona, per questo tanta gente ha voluto salutarlo», dice l’avvocato della famiglia, Carmine Petrucci. Il legale non appena avrà ricevuto risposte dal medico legale riferirà l’esito degli esami istologici alla famiglia. «Elio non c’è più ma per farsene una ragione è importante sapere perché il suo cuore si è fermato per sempre», ripete un parente.

Sulla bara del papà le figlie Maria e Loredana hanno fatto sistemare i fiori preferiti dall’operaio, le gerbere rosse e gialle.

Un messaggio d’affetto per un uomo che è stato e resterà così importante per loro. (p.c.)

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