L'assassino dell'anziana ricercato in paese

Indagati due stranieri vicini di casa, al setaccio le conoscenze della famiglia a Frisa

FRISA. Si batte la pista locale per tentare di far luce sull'omicidio di Emilia Tortella, la donna di 74 anni, malata di parkinson, uccisa a coltellate nella notte tra martedì e mercoledì nella sua abitazione, a Guastameroli, e sull'aggressione al marito, Gino Del Bello, che di anni ne ha 80.

Sono ore concitate per gli inquirenti che portano avanti le indagini coordinate dal Pm Rosaria Vecchi. Nella giornata di ieri due uomini sono stati iscritti nel registro degli indagati e hanno subìto anche una perquisizione a casa. Si tratta dei vicini extracomunitari dei coniugi. Ma sarebbero «atti dovuti», una serie di controlli e confronti su dna e impronte ritrovate in casa e sui portafogli delle vittime. Uno dei due, un giovane romeno di circa vent'anni, ha dovuto spiegare la presenza di una macchia di sangue su un capo di abbigliamento, riferita in realtà ad una ferita subita in una partita di calcio.

Intanto dalla notte di mercoledì e per tutta la giornata di ieri, sul posto sono arrivati i Ris, gli agenti del reparto investigazioni scientifiche, che hanno fatto prelievi all'interno della casa e nella corte esterna. I carabinieri del comando di Lanciano poi hanno rinvenuto, grazie alle stesse indicazioni di Del Bello, 3150 euro ben nascosti al piano di sopra dell'abitazione, divisi in due pacchetti.

Ma il ritrovamento non sembra bastare a far decadere l'ipotesi più accreditata, cioè quella di una rapina finita nel sangue.

I portamonete delle vittime sono stati trovati nel vicolo su cui si affaccia la casa dai vicini polacchi, alle prime luci dell'alba, svuotati di poche decine di euro. Le indagini rimangono circoscritte a conoscenti e familiari, persone che anche in passato hanno avuto a che fare con i coniugi, magari per aiutarli nella quotidianità o assisterli in qualche modo. I parenti sono stati sentiti più volte.

Intanto ieri è stata effettuata l'autopsia sul corpo dell'anziana. I risultati hanno ribadito le conclusioni della ricognizione cadaverica esterna eseguita subito dopo il ritrovamento. Ad uccidere la donna, intorno alle due di notte, sono stati dieci fendenti al torace e all'addome, sferrati con un coltello da cucina, con una lama di circa dieci centimetri, e quello al cuore le è stato fatale. L'esame, effettuato dal medico legale, Ivan Melasecca, ha confermato che l'anziana, dal suo letto, ha abbozzato una difesa, dato che riporta una ferita sul braccio con cui ha provato a proteggersi.

Il marito, picchiato selvaggiamente al volto, ha una prognosi di 25 giorni: «Non corre pericolo di vita, ma sarà trattenuto ancora in osservazione», ha detto Umberto Colangelo, primario del reparto di neurologia dell'ospedale di Lanciano, dove il pensionato è ricoverato. L'uomo, anche se a tratti confusamente, continua ad aggiungere particolari al suo racconto: «Mi hanno detto di stare zitto, mentre mia moglie urlava "che gli state facendo, che gli state facendo?"». L'anziano agricoltore ha il volto totalmente tumefatto e il setto nasale rotto ma sta meglio. Ha chiesto alla figlia di poter avere la sua dentiera e gli uomini del Ris gliel'hanno recuperata in casa.

Un'abitazione semplice quella dei Del Bello, a due passi dalla piazza centrale del paese. La ferocia dell'aggressione appare ancora più inspiegabile visto che si tratta di due persone pacifiche e benvolute. Lei malata da anni e costretta sulla sedia a rotelle. Sulla porta d'ingresso nessun segno di effrazione. Forse i coniugi per comodità tenevano la chiave fuori, nascosta in un posto "sicuro", visto che il figlio andava a trovarli ogni mattina.

E' stato proprio lui, Antonio Del Bello, operaio in mobilità della Samputensili, a trovare mercoledì mattina il corpo senza vita della madre e a prestare i primi soccorsi al padre. E sono ore di dolore e di ricerca della verità anche per la figlia Concetta, proprietaria di un'attività da parrucchiera, e per i cinque nipoti delle vittime.

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