L’ex Golden Lady riparte Sarà un’azienda di servizi
L’annuncio oggi a Pescara dove l’assessore Castiglione incontra i sindacati Subito al lavoro 80 operai su 380. Sigilli alla Silda Invest: concordato bocciato?
GISSI. Sigilli al capannone della Golden Lady utilizzato dalla Silda Ivest. Accanto al nastro adesivo che blocca gli ingressi c’è un cartello con il nome del curatore fallimentare che ha seguito la vicenda. I sigilli sono stati apposti sabato pomeriggio. «È un provvedimento che ci porta a ipotizzare che la domanda di concordato preventivo presentata dalla Silda possa essere stata respinta. Domani (oggi per chi legge, ndc) dopo aver letto i documenti, potremo dare una risposta più sicura», dice l’avvocato Agostino Chieffo, il legale che rappresenta i sindacati e i lavoratori con i colleghi Carmine Di Risio e Michele Sonnini. Oggi intanto a Pescara, l’assessore regionale Alfredo Castiglione ha convocato i sindacati per riavviare la nuova procedura di riconversione della Golden Lady. Resta, purtroppo, tristemente chiuso il capannone della Valteck, anche se forse i lavoratori saranno riassorbiti nella procedura di mobilità del gruppo Valsinello.
Silda Invest. La vista dei sigilli sul capannone della Silda sabato sera ha fatto esultare gli ex lavoratori della Golden Lady. Più prudente l’atteggiamento degli avvocati. «Non avendo letto gli atti non conosciamo il motivo per il quale lo stabilimento è stato posto sotto sequestro», rimarca l’avvocato Chieffo. Tutto lascia pensare che la risposta di concordato preventivo presentata dalla Silda sia stata respinta dal giudice del lavoro Elio Bongrazio. Se così fosse la Silda verrebbe dichiarata fallita.Il giudice aveva chiesto alla Silda documenti che dimostrassero la capacità di accontentare i creditori. «Come possono averlo fatto se la produzione è ferma?», è il quesito sollevato dalle maestranze. Ma i legali di Cgil, Cisl e Uil non se la sentono di azzardare conclusioni senza avere prima letto i documenti.
Golden Lady. Dopo la pausa natalizia riparte oggi a Pescara la nuova ricoversione della ex Golden Lady con il riassorbimento dei primi 80 lavoratori. A riassumerli sarà un importante gruppo nazionale del settore servizi. L’assessore Alfredo Castiglione dovrebbe presentare ai sindacati il nuovo imprenditore individuato dalla Wollo, l’azienda che sta seguendo la procedura. Il riassorbimento degli altri 300 lavoratori avverà attraverso diversi step. La crisi non aiuta. I sei milioni di euro destinati dalla Regione alla Val Sinello per la ripresa potrebbero però attirare nuovi investitori. I sindacati non si sbilanciano e attendono l’incontro odierno per esprimere giudizi.
Valteck. Resta sequestrato il capannonne della Valteck, l’azieda siderurigica nata un anno fa dalla fusione di Valsinello e Tecknolamiere. Alla base del provvedimento adottato dal giudice Elio Bongrazio c’è l’assoluta mancanza di una situazione finanziaria sufficiente a garantire il futuro. Nei giorni scorsi, tuttavia, si è aperto uno spiraglio per i 20 dipendenti. Pare che il giudice abbia accolto la richiesta presentata dai sindacati di far rientrare i dipendenti della Valteck nella procedura di fallimento del gruppo Valsinello. «Se così fosse almeno verrebbe loro riconosciuta la mobilità», è l’auspicio di Mario Codagnone (Cgil) che con il collega Angelo De Luca (Cisl) segue attentamente l’evoluzione della vicenda. A fine anno anche il sindaco di Pollutri, Nicola Benedetti, aveva lanciato un appello per i venti dipendenti rimasti senza lavoro e senza alcuna entrata. «Speriamo che il nuovo anno porti buone notizie», dice Codagnone.
Paola Calvano
©RIPRODUZIONE RISERVATA