L'Idv: pazienti a rischio al Maristella

Il senatore Mascitelli preoccupato per gli accrediti all'ex gruppo Villa Pini

CHIETI. Liste d'attesa interminabili. La Asl nicchia sull'incontro chiesto dal senatore dell'Italia dei valori Alfonso Mascitelli davanti al prefetto, mentre emergono nuove e più gravi criticità nella sanità pubblica teatina. «Nel centro Maristella», annota Mascitelli, «struttura di riabilitazione dell'ex gruppo Angelini, non c'è ancora un piano organico sul futuro di pazienti e lavoratori, qualora il Consiglio di Stato revochi l'accreditamento della struttura». Il senatore, che è anche vice presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario nazionale, ha messo su una rete informativa dei casi di malasanità in Abruzzo, con i Tribunali del malato e le associazioni che si occupano di salute.

Nella Asl di Chieti, emergono anche le lamentele dei pazienti oncologici e nefropatici per i servizi sovraccarichi. «Il problema delle liste d'attesa per esami e prestazioni sanitarie», ribadisce il senatore dell'Idv, «ha superato i livelli di guardia e mette a serio rischio i livelli di assistenza sanitaria. Se a tutto questo», prosegue Mascitelli, «si aggiunge che sta per aggravarsi, giorno dopo giorno, il problema dei pazienti con gravi disabilità ospitati dal Maristella, istituto di riabilitazione attualmente in gestione provvisoria, per i quali non ci sono centri alternativi di riferimento, oltre all'incertezza sul futuro lavorativo di un centinaio di operatori sanitari ma anche, aggiungerei, di tutti i circa mille dipendenti che fanno capo a tutte le strutture dell'ex gruppo Angelini, ecco che si comprende perché sia urgente fare il punto della situazione. Per questo ho chiesto anche il coinvolgimento del prefetto De Marinis».

Mascitelli sottolinea che il governatore commissario della Sanità Gianni Chiodi, nel corso delle audizioni davanti nella commissione parlamentare d'inchiesta, aveva preso impegni precisi sul destino dei pazienti e degli operatori coinvolti nel fallimento dell'ex gruppo Angelini. «I pazienti avrebbero avuto garantita la continuità assistenziale senza aggravio di spesa sulle famiglie», osserva il senatore, «e per gli operatori ci sarebbe stata nella programmazione sanitaria una tutela per garantire professionalità e continuità lavorativa. Sentirò il manager della Asl Francesco Zavattaro sulle direttive e le indicazioni avute da Chiodi. Sarebbe molto grave, se il commissario ad acta della sanità, a fronte dei poteri speciali che gli sono conferiti, non fosse in grado di rispettare gli impegni».

Ma è nella capacità di fare rete che punta Mascitelli. «Stiamo realizzando una banca dati», afferma il senatore, «con l'aiuto e il lavoro generoso di Tribunali per i diritti del malato e associazioni a difesa dei cittadini sulle disfunzioni nella sanità abruzzese».

Proprio sulle liste d'attesa emergono contraddizioni tra cifre ufficiali ed esperienza diretta degli assistiti. «Delle due l'una», afferma Mascitelli, «o sono errati i sistemi di rilevazione delle Asl o ci troviamo di fronte a cifre ufficiali taroccate. Mi chiedo quali siano i sistemi di rilevazione, quali le risorse destinate all'abbattimento dei tempi d'attesa per esami e prestazioni sanitarie e i progetti che ha in mente Zavattaro per superare il problema». Le risposte saranno valutate a Roma. «Tutti i dati raccolti tramite la rete e le mie verifiche dirette», rileva il senatore dell'Idv, «faranno parte di una relazione per la commissione speciale di inchiesta sul servizio sanitario nazionale del Senato per l'indagine di comparazione su efficienza ed efficacia dei sistemi sanitari delle diverse regioni. La situazione abruzzese conferma il sospetto che il piano di rientro del deficit sanitario, con il solo modello della contabilità finanziaria, mette a rischio i bisogni e le risposte di assistenza sanitaria».

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