L’ira dei cittadini in strada: «Via dei Vestini è a pezzi,  abbandonati dalla politica» 

I residenti sul piede di guerra: l’asfalto sulla via del rettorato è un colabrodo La denuncia: «Gli ospiti internazionali dell’università vedono questo scempio»

CHIETI. È una delle arterie cittadine più trafficate e, soprattutto, sui cui ogni giorno transitano professori universitari e grandi nomi ospiti nei convegni organizzati dall’università d’Annunzio. Appena due mesi fa ci è passata in macchina anche il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini per l’inaugurazione dell’anno accademico. In via dei Vestini, a Chieti Scalo, è un gruppo di cittadini e commercianti che abita sulla strada a puntare il dito su criticità e pericoli del manto stradale. Una via che definiscono «il biglietto da visita della città». Ma non solo studenti e professori, in via dei Vestini sono decine i mezzi di soccorso e ambulanze con trasporto di feriti che vi transitano in direzione del pronto soccorso e dell’ospedale Santissima Annunziata.
L’IRA DEI CITTADINI A sollevare la protesta ieri mattina è stato Giulio D’Orazio, titolare della tabaccheria numero 47 lungo la via, che ha radunato cittadini e commercianti per denunciare «una zona abbandonata dalla politica», dice, «si fanno vedere solo in campagna elettorale». Dalle buche all’asfalto rattoppato, sulla strada anche la segnaletica stradale è carente. «Si verificano numerosi incidenti perché manca un segnale che avverte gli automobilisti della rotonda», continua D’Orazio che indica un canaletto ai bordi della strada otturato dal verde incolto. «Quando piove la strada si allaga perché l’acqua non riesce a defluire», continua D’Orazio. Causa dei pericoli stradali sono anche i sorpassi azzardati di alcuni automobilisti alla fermata dell’autobus. «Puntualmente il bus si ferma e le auto sorpassano», dice Paola Di Prinzio, «anche io, quando scendo dal bus ho paura di essere investita perché non c’è rispetto da parte degli automobilisti».
LE PENSILINEUno dei servizi più usati in via dei Vestini sono senza dubbio le fermate dell’autobus. Assente la pensilina a quella dell’ospedale, da alcuni anni è stata montata un tettoia a quella davanti al rettorato. «Non riesce a contenere gli studenti», racconta Andrea D’Arcangelo, «finiscono in mezzo alla strada, nei giorni di pioggia sono costretti a ripararsi sotto i balconi delle case».
«RAMI E SPINE OVUNQUE»Ai pericoli lungo le strade si aggiungono quelli sui marciapiedi dove ogni giorno passano gli studenti della d’Annunzio. Spine e rami secchi a vista d’occhio coprono i marciapiedi davanti al rettorato. Situazione simile anche di fronte all’ingresso dell’ospedale. «Sono ormai stati presi d’assalto dai cespugli», lamentano Roberto Cerritelli e Rocco D’Arcangelo, «dove dovrebbe passare un pedone o qualcuno in carrozzina? Bisogna per forza buttarsi lungo la strada».
Soste selvaggeDecine le macchine parcheggiate lungo la banchina della via: pazienti e ospiti dell’ospedale, non riuscendo a trovare un posto auto, si scoraggiano e sostano lungo la strada. «Questo spazio potrebbe essere usato per parcheggiare le auto», suggerisce Giovanni Paludi indicando l’area verde che confina con il recinto della d’Annunzio e la via d’ingresso del pronto soccorso, «invece rimane abbandonata, usata come cestino di rifiuti». E si parcheggia anche davanti alle attività commerciali: Adriana Valente della tabaccheria numero 47 ha fotografato e inviato al Centro alcuni scatti che testimoniano le criticità che si registrano nei giorni feriali. Ed ecco spuntare macchine in doppia fila e lasciate con le quattro frecce ai bordi della strada, mentre dietro un autobus di linea cerca di destreggiarsi tra buche e dislivelli dell’asfalto.