L’Isi ha un nuovo cda, fusione rinviata

Servizi idrici: salta l’accorpamento tra la società del patrimonio e l’ente gestore (Sasi) imposto dalla Regione

LANCIANO. Scontro tutto politico tra sindaci di centrodestra e di centrosinistra. La fusione tra l’Isi, società del patrimonio e la Sasi, gestore del servizio idrico, attesa dal 2006 di nuovo rinviata, assieme all’approvazione di ben 5 bilanci. Il tutto con la spada di Damocle sulla testa dei sindaci della Regione che ha imposto lo scioglimento della Isi, che in base alle leggi non ha motivo di esistere, pena il commissariamento.

Il nuovo cda della Isi, che doveva essere fusa : Vincenzo Antonucci, Michele Galante e Antonio Iezzi. Questa in sintesi l’assemblea dei sindaci Isi convocata dopo 4 anni di silenzio da parte di un cda in carica, seppur “scaduto” da tre anni. Che l’aria fosse tesa tra centrodestra e centrosinistra, nonostante il Natale appena trascorso, si è capito dal primo punto all’ordine del giorno subito rinviato, ossia l’approvazione di ben 5 bilanci, quelli dal 2007 al 2012. A chiedere il rinvio i sindaci di centrosinistra perché «Il nuovo cda, doveva poterli analizzare prima di insediarsi» e perché «erano stati consegnati ai sindaci due ore prima dell’inizio dell’assemblea».

A nulla sono valsi gli appelli a votare bilanci che sono in attivo, del presidente Patrizio D’Ercole e di altri sindaci del centrodestra. «E’ strana la decisione di rinviare l’approvazione dei bilanci» ha detto Patrizia De Sanctis, sindaco di Castel Frentano «avete chiesto l’assemblea a gran voce e ora? Salta tutto. Approvare i bilanci è necessario per arrivare poi alla fusione».

Nulla di fatto. Si arriva al voto: 32 quote (26 comuni) contro 16: l’approvazione dei bilanci è rinviata. Si è passati quindi all’atteso punto della fusione tra Isi e Sasi attesa da 7 anni. Vista la richiesta della Regione e le richieste fatte negli anni dai sindaci di centrosinistra di arrivare all’assemblea per votare la fusione, ci si aspettava la nascita della nuova società. Invece altra bagarre e di nuovo la richiesta di rinvio del punto all’ordine del giorno dei sindaci di centrosinistra. «Ma qui si fa politica?» ha chiesto il sindaco di Gissi Nicola Marisi «perché mi sembra che si pensi solo al cda per tornaconti personali».

«Nessun tornaconto ma la volontà di far rispettare le leggi» ha replicato stizzito Camillo Di Giuseppe (Pd), sindaco di Altino «voi state seduti senza nomina, noi chiediamo un amministratore unico, in carica per 6 mesi gratuitamente, per studiare le soluzioni migliori per arrivare alla fusione. Nessun interesse personale. Anzi, noi (centrosinistra) abbiamo chiesto da anni la convocazione dell’assemblea Isi, voi (centrodestra) l’avete sempre negata. Si fa oggi non per volontà del cda ma per imposizione della Regione».

«Non voto il rinvio della fusione, l’unica cosa davvero importante di un’assemblea fondamentale per i Comuni, «ha detto Antonio Tavani, in rappresentanza di Fara San Martino «voi non volete la fusione, ma fare il cda. Fatevela, io non ci sto» e ha invitato i sindaci che condividevano la sua posizione, a lasciare l’aula. Così la fusione è stata rinviata. Si è arrivati alla nomina del cda. Tre i nomi presentati dal centrosinistra ed eletti: l’avvocato Vincenzo Antonucci presidente, poi Michele Galante del comune di Vasto e Antonio Iezzi del comune di Lanciano. Lavoreranno, per arrivare alla fusione che il centrosinistra ha ribadito di volere, a titolo gratuito per 4-6 mesi.

Teresa Di Rocco

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