L’ombra della mafia nel Chietino: stop del prefetto a 2 ditte 

Mario Della Cioppa firma le interdittive prima di congedarsi Nel mirino una concessionaria di auto e una società dei rifiuti

CHIETI. Due interdittive antimafia, firmate dal prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, sono state notificate ad altrettanti soggetti che presentano i requisiti previsti dalla normativa, in particolare, agli articoli 87 e seguenti del decreto legislativo n. 159 del 6 settembre 2011, il cosiddetto Codice Antimafia. Le interdittive riguardano una «società di Vasto, attività di concessionaria di autoveicoli, i cui soci presentano un articolato e grave quadro di precedenti penali e di polizia ed una chiara interconnessione relazionale con appartenenti a gruppi criminali calabresi», si legge in una nota della prefettura. «Infatti, gli accertamenti hanno permesso di rilevare che sia la rappresentante legale, una cittadina di origine russa, che il marito-dipendente, cittadino italiano di Vasto, risultano avere numerosi precedenti penali e di polizia così come anche persone conviventi, oltre a chiare interconnessioni relazionali con soggetti appartenenti a gruppi criminali calabresi appartenenti alla ’ndrangheta. Il quadro degli accertamenti, svolti dalla polizia di Stato, dall'arma dei carabinieri e dalla guardia di finanza ha permesso di rilevare come sia ipotizzabile una infiltrazione nel tessuto sociale di quell'area di elementi riconducibili alla criminalità organizzata».
Interdittiva anche per una società con sede legale a San Giovanni Teatino, che ha richiesto l'iscrizione in “white list” per il settore di attività «servizi ambientali, comprese quelle di raccolta, trasporto nazionale e transfrontaliero, anche per conto di terzi, di trattamento e smaltimento di rifiuti, nonché le attività di risanamento e di bonifica e gli altri servizi connessi alla gestione dei rifiuti. Per questa ditta», si legge sempre nella nota della prefettura, «sono stati rilevati collegamenti con soggetti gravitanti attorno a gruppi malavitosi a motivo del quale è da escludere la possibilità di iscrizione alla white list, mediante la emissione di una interdittiva, in modo che non possa verificarsi alcuna infiltrazione nel tessuto sociale economico».
Il prefetto Della Cioppa - conclude la nota - ha firmato ben sette interdittive antimafia in quasi due anni di attività quale prefetto segno evidente di notevole attenzione che ha voluto riservare alla prevenzione da infiltrazioni criminali sul territorio, «dando seguito alle dichiarazioni di intento formulate all’atto del suo insediamento ed in questo modo intende congedarsi dal suo incarico in quanto dal 1° ottobre terminerà la sua carriera».
L’interdittiva antimafia del prefetto è una misura cautelare con cui viene proibito a un’impresa o a soggetti di avere rapporti con la pubblica amministrazione evitando così infiltrazioni nel settore pubblico e bloccando l’attività delle imprese quando sussiste, anche solo potenzialmente, il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.
L’interdittiva antimafia preclude ogni tipo di rapporto con la pubblica amministrazione e ogni possibilità di ottenere contributi, finanziamenti e mutui agevolati, nonché altre erogazioni dello stesso tipo, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Unione europea, per lo svolgimento di attività imprenditoriali, stante l’esigenza di evitare ogni tipo di esborso pubblico in favore di imprese soggette ad infiltrazioni criminali. Inoltre, l’interdittiva antimafia «non consente la concessione di autorizzazioni di cui all’articolo 67 del Codice antimafia, in dettaglio, licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio, iscrizione in elenchi o albi professionali, alla Camera di commercio, altre autorizzazioni connesse ad attività imprenditoriale, e, ove sussistenti, ne prevede la revoca a cura dell’ente che ha proceduto al rilascio». (cr.ch.)