L’oratorio chiude per lavori urgenti al tetto 

Ortona. La ristrutturazione dell’edificio del Don Bosco al via da domani su disposizione della curia

ORTONA. Mancano diverse tegole e la struttura portante in legno del tetto cede; l’intonaco delle facciate nella parte superiore della struttura è a rischio crollo; i bagni sono da rifare: sono le condizioni dell’oratorio salesiano Don Bosco di Ortona che hanno spinto la curia frentana ad intervenire, per evitare problemi ai tanti ragazzi e fedeli che lo frequentano ogni giorno decidendone la chiusura e la messa in sicurezza che inizierà domani.
«La parrocchia Maria Santissima di Costantinopoli è entrata in possesso dell’oratorio nel 2020 in condizioni pessime per la mancata manutenzione», spiega don Domenico Di Salvatore, direttore dell’ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto della diocesi, «visto che la struttura è stata realizzata nel 1948 e da quella data non risulta siano stati effettuati lavori su tetto e facciate. Abbiamo affidato una perizia all’architetto Giampiero Piccorossi per valutare le effettive condizioni dell’edificio e i risultati evidenziano problemi tali da imporre la chiusura e la messa in sicurezza per la struttura in sé ma soprattutto per i tanti che la frequentano, come fedeli, scout e quanti seguono le attività giovanili della parrocchia».
L’architetto nella relazione evidenza che «ci sono preoccupanti danni dovuti al cattivo stato di conservazione della copertura che presenta discontinuità del manto di tegole esistente, diradato ed in molti casi con elementi mancanti, che permettono in caso di pioggia all'acqua di penetrare nel solaio e sulla muratura portante. Il cornicione ha evidenti segni di degrado e l’intonaco sulle parti alte delle facciate esterne all’oratorio si sta staccando con possibile caduta, in caso di eventi meteorologici avversi, sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli oltre che a ridosso delle facciate stesse dell’Oratorio con possibile pericolo per l’incolumità delle persone che frequentano gli edifici. E’ necessario un immediato intervento di messa in sicurezza». Da qui la chiusura, inevitabile. «L’architetto sta concludendo il progetto definitivo per il rifacimento del tetto, delle facciate e poi dei bagni ed a novembre chiederemo i fondi alla Cei per i lavori», chiude don Domenico. «Faremo il possibile per ridonare alla parrocchia locali idonei ad accogliere i ragazzi». (t.d.r.)
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