La bambina portata via dalla madre: la fuga con l’autobus fino in Germania 

La donna ha fatto un biglietto per due persone con partenza di sabato notte da Bologna e arrivo al mattino a Monaco L’appello della nonna a cui era stata affidata la piccola dopo l’arresto dei genitori per armi e droga: «Sono preoccupata» 

SAN GIOVANNI TEATINO. L’ha portata via la madre, in autobus, fino in Germania. Un biglietto Flixbus per due persone, con partenza da Bologna e arrivo a Monaco di Baviera, è l’indizio che ha dato la svolta alle indagini della polizia di Stato sul caso della bambina di otto anni di San Giovanni Teatino sparita da casa della nonna materna, dove era stata collocata dal tribunale per i minorenni dopo l’arresto della mamma e del papà, cui è stata sospesa la responsabilità genitoriale, a seguito delle accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso illegale di armi. A lanciare l’allarme, domenica mattina, sono stati gli zii della piccola, che abitano nello stesso stabile dell’anziana.
APERTO UN FASCICOLO
La procura di Chieti ha aperto un’inchiesta per sottrazione di minore. Gli accertamenti per arrivare al ritrovamento della piccola Sara (nome di fantasia) sono condotti dalla squadra mobile teatina. È stata attivata, come da prassi, anche la Divisione Sirene del servizio di cooperazione internazionale di polizia. La donna in fuga sta violando pure la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di San Giovanni Teatino, alla quale è stata sottoposta dopo aver fatto dormire Sara accanto a panetti di hashish e pistole, di cui una carica. Sara che, fino a una settimana fa, come accertato dai servizi sociali, non era mai stata iscritta a scuola, non era mai stata vaccinata e non era mai stata visitata da un pediatra.
IL RACCONTO DELLA NONNA
«Spero che la bambina stia bene», dice ora la nonna materna, «e che torni presto a casa. Noi tutti la aspettiamo, ci manca, siamo molto preoccupati. Sabato è andata al parco con la zia. Quando è tornata a casa, era molto stanca. La bimba ha cenato in fretta e si è messa a letto, verso le otto e mezza di sera, peraltro vestita. Domenica, quando mi sono svegliata, più o meno alle 7.15, non l’ho trovata in camera. Ho fatto il giro della casa e non c’era. A quel punto, ho avvisato mio figlio».
IL BLITZ DELLA MADRE
Nessuno dei familiari riferisce di aver visto la madre di Sara entrare in casa. Si ipotizza dunque che la donna, nella stessa serata di sabato, utilizzando una chiave di riserva, si sia introdotta nell’appartamento e abbia prelevato la figlia. Insieme avrebbero raggiunto Bologna – è da accertare con quale mezzo – per poi salire sull’autobus in partenza alle 23.30 e diretto a Monaco con arrivo alle 6.45 di domenica. La donna ha lasciato l’auto davanti casa e il cellulare all’interno della sua abitazione. Tutti gli indizi, quindi, conducono in Germania: tra le ipotesi seguite c’è quella che abbia trovato ospitalità da qualche parente. Ma, fino alla tarda serata di ieri, madre e bimba non erano state rintracciate. Le ricerche, estese in tutta Europa, sono comunque in corso e potrebbero esserci novità già nelle prossime ore.
L’iter del tribunale
La curatrice speciale della bambina è l’avvocato Monia Scalera, che ieri ha formalizzato la denuncia di scomparsa negli uffici della questura di piazza Garibaldi. Il tribunale dei minorenni dell’Aquila (presidente Italo Radoccia) ha sospeso la responsabilità genitoriale dei coniugi di San Giovanni Teatino, su richiesta del pubblico ministero Angela D’Egidio, con provvedimento dello scorso 9 maggio. La decisione è stata presa alla luce dello scenario emerso dopo il blitz in cui, all’interno dell’abitazione dove Sara viveva, erano stati sequestrati panetti di hashish per un peso complessivo di 375 grammi, 120 bustine per confezionare le dosi, tre coltelli sporchi di droga, una bilancia elettronica e, circostanza ancora più allarmante, due armi: un revolver a tamburo calibro 22, già carico con otto cartucce, e una pistola a forma di penna. Un quadro, questo, ritenuto a dir poco pericoloso per la crescita di bambini, peraltro a rischio di intossicazione da sostanze stupefacenti. Da qui, l’affidamento ai servizi sociali del Comune di San Giovanni Teatino e il collocamento della minore in una struttura semi residenziale (da frequentare dalle nove dal mattino alle sette di sera dal lunedì al venerdì) e dalla nonna materna. La scorsa settimana la bimba per la prima volta è andata a scuola ed è stata visitata da un pediatra. Il resto è storia recente: l’ultimo pomeriggio al parco, il blitz pianificato dalla madre, la fuga con l’autobus in Germania.
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