La biblioteca si sgretola

Nell'Agenzia della Regione cadono pezzi di intonaco. I genitori degli studenti invocano lavori urgenti di manutenzione alla struttura di via Michetti

VASTO. Tutto è cominciato con una crepa. Ora dai pilastri dei muri portanti della biblioteca dell'Agenzia di promozione culturale della Regione, in via Michetti, si sono staccati interi pezzi di intonaco. I genitori degli studenti che frequentano la struttura invocano lavori urgenti di manutenzione. Prima di loro hanno fatto la stessa cosa i responsabili dell'Agenzia. Il Genio civile e i periti più volte arrivati da L'Aquila assicurano che la biblioteca è solida e l'allarmismo è ingiustificato. L'ultimo pezzo di intonaco è caduto venerdì mattina accanto ad uno studente che cercava fra gli scaffali un volume di diritto amministrativo. Ma il problema non è nuovo.  Realizzata nel 1980, l'Agenzia (ex Centro dei servizi culturali) necessita da almeno un decennio di un intervento di manutenzione straordinaria. Gli aggiustamenti di routine che periodicamente vengono effettuati non bastano più. Non è rassicurante vedere fra gli scaffali colmi di libri i pilastri rimasti nudi e i muri scrostati. A preoccupare maggiormente gli utenti è un pilastro che si trova nella sala principale della biblioteca fra i testi di diritto amministrativo e scienze politiche. La sommità ha perso sia l'intonaco che parti di cemento: il setto portante in calcestruzzo è visibile ad occhio nudo nel punto d'innesto con il muro portante. Più in basso ci sono altre crepe che mostrano l'anima della colonna. Le infiltrazioni d'acqua non aiutano.  Le crepe hanno cominciato ad allargarsi nella primavera del 2009. Dopo il terrremoto del 6 aprile i responsabili dell'Agenzia chiesero e ottennero un sopralluogo del Genio Civile. Il responso fu rassicurante: la struttura è solida. Dello stesso avviso i tecnici inviati dalla Regione. Dopo un anno, però, gli intonaci continuano a cadere. E i genitori degli studenti che frequentano la biblioteca non nascondono di essere preoccupati.  «Prevenire è sempre meglio. Ancora di più se la struttura è frequentata quotidianamente da centinaia di cittadini. Senza contare l'anfiteatro per 140 persone», fa notare Anna Marchesani, madre di uno studente della facoltà di Giurisprudenza che frequenta la biblioteca per consultare i testi giuridici. La donna è intenzionata ad avviare una petizione da inviare all'Aquila ai responsabili della struttura insieme ad un dossier fotografico. «In tempi di crisi il denaro manca e non va sprecato. Ma qui ci troviamo difronte ad una urgenza: va garantita la sicurezza degli operatori dell'Agenzia e degli utenti. E se davvero questi pilastri sono solidi che almeno venga sistemato l'intonaco», è la richiesta della donna.

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