La città e la voglia di serie C «Non svegliateci dal sogno» E lo stadio torna a riempirsi 

All’Angelini sempre più famiglie, donne e bimbi entrano gratis anche in trasferta «Il vento è cambiato: dopo anni di delusioni, ci sono le basi per un progetto serio»

CHIETI. «Amarsi ancora/farlo follemente/per più di un’ora/teatinamente». Il coro dei tifosi della curva Volpi, ispirato alla canzone di Gianna Nannini, è la colonna sonora della cavalcata del Chieti calcio, primo in classifica in serie D. Lo cantano tutti: grandi e più piccoli. Ed è diventato virale non solo allo stadio, ma anche sui social. Il Chieti fa sognare la città. L’arrivo della nuova proprietà svizzera Wip Finance Sa, società di gestione patrimoniale sottoscrittrice del fondo Azimut Raif Virgo, ha segnato una svolta epocale. È in atto una rivoluzione sportiva, con obiettivi ambiziosi a medio e lungo termine. Culturale, con un calcio basato sui valori dell’inclusione e del rispetto. E sociale, con famiglie e bambini tornati a riempire lo stadio. Il vento è cambiato. C’è la consapevolezza che il calcio possa diventare il motore della rinascita della città. La mente e il braccio operativo di un progetto che alimenta sogni e passione sono due brecciarolesi doc: Altair D’Arcangelo e Gianni Di Labio.
LA RINASCITA
«Mi sembra di vivere un sogno», spiega Stefano Marchionno, presidente del comitato Oltre il centenario. «Dobbiamo essere grati ai nuovi proprietari perché finalmente si è tornati a parlare di calcio, di programmazione e di investimenti. Nei bar e nelle piazze l’argomento Chieti è tornato a essere il più gettonato e l’ottimismo è contagioso, non tanto perché si ha la certezza di vincere a mani basse questo campionato, ma perché si può contare su una società forte che ha in mente grandi progetti. La vetta della classifica non deve però farci fare voli pindarici. Il campionato è ancora lungo. Non so se stiamo vivendo un sogno: nel dubbio, non svegliateci».
LA MEMORIA STORICA
Il giornalista teatino Franco Zappacosta ha vissuto e raccontato le epopee di Guido Angelini, Mario Mancaniello e Antonio Buccilli. Il ciclone Virgo è qualcosa di unico. «Soffia a Chieti un vento impetuoso, nuovo, rivoluzionario», dice Zappacosta. «Altair ha riacceso un entusiasmo sopito. La piazza è rimasta sedotta, ammaliata, abbagliata da questa luce. I tifosi sognano e i risultati stanno legittimando le più sfrenate ambizioni. Angelini, Mancaniello e Buccilli hanno dato molto. Ma quello che sta accadendo oggi non trova paragoni con nessun periodo storico precedente. Mai sono state provate tanto intense emozioni. Lo slogan di ogni tifoso neroverde adesso è: non svegliatemi, sto sognando».
DONNE E BAMBINI
Le famiglie sono tornate a riempire lo stadio. Le donne e gli under 16 entrano gratis all’Angelini e in trasferta è la società a farsi carico del costo del loro biglietto. Vedere le mamme sugli spalti imbracciare i figli con le sciarpe neroverdi al collo è un’immagine che scalda il cuore. Francesco Paludi, di 3 anni, ha visto la prima partita del Chieti in braccio alla mamma Cristina Sorino. «Mio marito Lorenzo segue il Chieti ovunque da una vita», racconta Cristina, «l’entusiasmo della nuova società mi ha convinto. Ho messo piede per la prima volta allo stadio con il Castelfidardo. È stata una festa». Ha il cuore neroverde anche Massimo Lapenna, di 5 anni. È il bambino che ha fatto un disegno per il capitano Forgione. «È il mio idolo. Gli ho regalato il mio disegno e lui mi ha dato i suoi pantaloncini. Il Chieti è una passione di famiglia». La politica societaria di un calcio basato sull’inclusione, il rispetto e la lotta contro ogni di discriminazione è apprezzata anche da chi lavora ogni giorno per difendere le fasce più deboli. «Il Chieti con le iniziative messe in campo», dice Stefania Menna, psicoterapeuta della Caritas diocesana di Chieti e comunità protette per i minori, «sta gettando basi importanti per una maggiore inclusione e per promuovere una società fatta di non violenza e non aggressività: la presenza di tante donne e bambini allo stadio ci aiuterà sicuramente a riscoprire i veri valori dello sport».
I TIFOSI SOGNANO
«Eravamo ad un passo dal baratro”, dice Francesco Salvatore, leader della curva Volpi, «ora siamo qui più vivi che mai. La curva ribolle di entusiasmo grazie ad una società forte. Faremo la nostra parte per unire città e tifoseria, sperando che ciò che sogniamo da anni diventi realtà». «L’ingresso di Virgo ha portato un interesse che a Chieti non c’era da decenni», è il commento di Pierluigi Iezzi. «Possiamo sognare di avere giocatori di categoria superiore come Donsah, Balic, Sini e Ceccarelli. La proprietà ha le ambizioni che una tifoseria come la nostra merita di avere. Le tremila presenze all’Angelini sono il segnale che Chieti sostiene la nuova proprietà». «Ora tutti ci godiamo l’entusiasmo del primo posto e una nuova grande società», dice Marco Iezzi. «Ricordiamoci, però, di chi ci ha salvato questa estate. Speriamo sia la rinascita per Chieti». «Bisogna solo ringraziare Altair e Di Labio», dice Gianni Colaiocco, «grazie a loro si respira un’aria unica, magica». «Sembra di sognare», è il pensiero di Nando Scaramazza, «entusiasmo alle stelle, prospettive concrete di poter rinverdire i fasti delle gestioni Mancaniello e Buccilli e, perché no, di poter arrivare dove non si è mai arrivati in 102 anni di storia neroverde. Sognare in grande non costa». Nessuno ha il coraggio di dire in che categoria si spera di vedere il Chieti un giorno. È il sogno nel cassetto di ogni tifoso custodito da 102 anni.