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La Corte dei conti condanna l’ex giunta Nasuti
BOMBA. Sottrasse somme vincolate al fondo in favore degli studenti per fronteggiare le spese correnti del Comune. L’ex giunta del sindaco Raffaele Nasuti è stata condannata a risarcire il danno,...
BOMBA. Sottrasse somme vincolate al fondo in favore degli studenti per fronteggiare le spese correnti del Comune. L’ex giunta del sindaco Raffaele Nasuti è stata condannata a risarcire il danno, oltre 106mila euro. Lo ha stabilito la Corte dei conti, nella sentenza resa nota dall’attuale sindaco Donato Di Santo, che al momento del suo insediamento trovò il debito nei confronti della Fondazione Sacchetta. «Una cifra consistente per una piccola realtà come la nostra, che ci ha messo subito in allarme. Chiedemmo agli ex amministratori un confronto che non hanno ritenuto opportuno tenere», dichiara Di Santo.
Il fondo deriva dal lascito del commendator Tommaso Sacchetta, risalente al 1963, finalizzato a erogare borse di studio agli studenti meritevoli e non benestanti, finanziate con gli affitti di due immobili a Roma. Ma l’ex sindaco, con gli assessori Salvatore Romagnoli, Sebastiano De Laurentiis e Teresa Martorella, utilizzò le somme vincolate per le spese di gestione dell’ente. «Già nel 2008, la giunta Nasuti, dietro indicazione del prefetto, dovette ripristinare la consistenza del lascito Sacchetta con quasi 26mila euro sottratti nel bilancio 2007 per spese di gestione del Comune», ricorda l’attuale sindaco. Nei due anni successivi accade la stessa cosa: invece di ricorrere ad anticipazioni di cassa, che avrebbero comportato interessi passivi, gli amministratori utilizzarono le somme del lascito. L’ex giunta, con gli avvocati Oscar Nasuti e Diego De Carolis, ha contestato le accuse affermando che le borse di studio erano state regolarmente erogate, gli introiti degli affitti incrementati e le somme non reintegrate solo perché l’amministrazione Nasuti non era stata confermata alle elezioni. L’inadempienza era stata attribuita, quindi, all’attuale amministrazione. La Corte, invece, pur riconoscendo che la sottrazione non era per fini personali, ha condannato i vecchi amministratori al risarcimento. I giudici contabili hanno inoltre rilevato che gli stessi amministratori posero un quesito sulla possibilità di utilizzare somme della Fondazione per le spese correnti del Comune, ottenendo parere negativo dalla sezione di controllo della Corte dei conti.
Stefania Sorge
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