La Honda è salva, in arrivo tre modelli

Strategia condivisa nella riunione anti-crisi: 170 esuberi soft e rilancio. I giapponesi: qui professionalità, qualità e Campus

ATESSA. Non chiuderà la Honda di Atessa. E' la prima buona notizia del tavolo anticrisi convocato ieri a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico; la seconda è che sono in arrivo tre nuovi modelli.

Davanti al vice ministro del Mise Claudio De Vincenti, al sindaco di Atessa, Nicola Cicchitti, ai sindacati Fiom, Fim e Uilm e ai rappresentanti istituzionali di Provincia di Chieti e Regione, la proprietà giapponese si è impegnata a scommettere ancora sullo stabilimento della Val di Sangro che resterà quindi l'unico polo industriale europeo del colosso giapponese delle due ruote.

I 170 lavoratori in esubero, così come è stato per i primi 100 dipendenti accompagnati fuori dalla fabbrica fino al novembre scorso, potranno ricorrere alla mobilità volontaria incentivata. Fra questi solo una sessantina resterebbe fuori dall'azienda, mentre gli altri, circa 80, possono essere richiamati in fabbrica per lavori stagionali o, per una trentina di loro, per attività di servizio. Una sorta di procedura "morbida" di gestione di uno dei momenti più difficili di tutta la storia dello stabilimento Honda di contrada Saletti, il più antico della Val di Sangro con oltre 40 anni di storia alle spalle.

Nessun trauma come i licenziamenti coatti, ma piena collaborazione da parte di tutti affinché questa crisi pesi il meno possibile sulle sorti di un territorio che vede quasi tutto il suo Pil (prodotto interno lordo) sull'automotive.

Gli esuberi restano più o meno quelli dichiarati l'estate scorsa all'inizio della discesa infernale verso la crisi: poco meno di 300 operai a fronte di 647 dipendenti. Quello che resta saldo però, all'indomani del tavolo anticrisi, è il numero di 355 operai che continueranno a “sfornare” moto per il mercato europeo. E arrivano anche tre nuovi modelli. Ancora, si scommette sul Campus automotive, in cui la Honda partecipa nel settore formazione, sull'innovazione e sulla ricerca e su una nuova mentalità "green".

«I punti essenziali del piano», fa sapere la Honda, «sono la ristrutturazione dei costi e il recupero di una adeguata redditività entro la primavera del 2016 attraverso il raggiungimento del necessario pareggio di bilancio e il riconoscimento di Honda Italia quale polo produttivo per le due ruote in Europa.

Le leve sulle quali Honda Italia, filiale nazionale del colosso giapponese, intende agire sono la qualità, garantita dalla professionalità delle maestranze, e la realizzazione di una strategia di specializzazione produttiva nell’area dei veicoli commuter. Il piano avrà il supporto di una strategia di sviluppo della gamma di prodotti supportata dalla casa madre e seguita con strategie di marketing sia da Honda Motor Europe per quanto riguarda i mercati del Vecchio Continente, che direttamente da Honda Italia per i clienti del territorio nazionale».

Al tavolo, oltre ai rappresentanti giapponesi, tra cui Minoru Kato, presidente europeo delle due ruote, c'era anche il general manager dello stabilimento abruzzese Marcello Vinciguerra. Soddisfatti tutti i protagonisti del tavolo ministeriale a cominciare dal vice presidente della giunta regionale, Alfredo Castiglione, presente all'incontro con il presidente della commissione regionale Emilio Nasuti: «E' stata scritta per l'Abruzzo, regione spesso logorata dalle piccole sfide, una bella pagina di convergenza sulla prospettive dell'azienda, del territorio e per la salvaguardia dei livelli occupazionali», commenta Castiglione, secondo cui «ora bisogna lavorare per accelerare i processi di ricerca e innovazione e per potenziare le infrastrutture come i porti di Ortona e Vasto e la Fondovalle Sangro e colmare finalmente il digital divide».

Anche per i rappresentanti provinciali Fiom, Fim e Uilm, «è stato ottenuto ciò che tutti auspicavano». Per il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ci sono buone prospettive di ripresa e rilancio dell'automotive: «La giusta ed equilibrata convergenza fra sindacati, istituzioni ed azienda è uno dei messaggi più importanti che è possibile cogliere nell'incontro al ministero». La Provincia ha ribadito ai giapponesi di «tenere sempre presente lo stabilimento di Atessa per gli investimenti in Europa» e, al ministero, «di considerare la Honda nelle gare di appalto pubbliche dal momento che dà lavoro in Italia».

Daria De Laurentiis

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