La protesta dei precari in aula

Pdl: «Una strumentalizzazione del centrosinistra»

CHIETI. Hanno presidiato la sala consiliare della Provincia durante la seduta per l’approvazione dei debiti fuori bilancio. Sono i precari, quelli che sono stati licenziati lo scorso giugno, cantonieri e dell’Europe direct, (sportello ormai inattivo), e quelli del centro per l’impiego che dal 1º gennaio non avranno più lavoro.

«Vogliamo una risposta politica, bipartisan, sapere cosa vuole fare la Provincia di questi settori smembrati importanti per l’utenza», dice Paola Puglielli, Cgil funzione pubblica, «chiediamo la sospensione della delibera con cui si mandano a casa 25 persone. Al Genio civile ci sono 700 pratiche sospese. Ci sono progetti finanziati dall’Europa iniziati che non possono andare avanti. Inoltre la Provincia ha vinto 3 nuovi progetti su tre che non potranno essere avviati».
La Provincia parla di interventi necessari per distribuire meglio le risorse, ma i precari non ci stanno. «Hanno licenziato i part time», dice uno di loro, «per assumere personale a tempo pieno».

«Sono rimasto basito dalla strumentalizzazione politica di basso livello del centrosinistra nei confronti di un problema serio come quello dei precari dei centri per l’impiego», ha detto il presidente della commissione bilancio, Federico Fioriti, «la nostra amministrazione ha ristrutturato garantendo continuità nei servizi. Se il centrosinistra aveva già individuato i capitoli di bilancio per il mantenimento dei precari dell’ente, perché non ce li indica».
Intanto alle 14 si è conclusa la seduta con l’approvazione di 35 delibere su 37, senza la minoranza, che ha abbandonato l’aula. I provvedimenti sono relativi al riconoscimento di debiti fuori bilancio, per 4.020.12,15 euro.

Sono stati invece rinviate, per assumere maggiori informazioni, le delibere per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per il pagamento delle quote societarie in favore del consorzio industriale Chieti-Pescara (455.979,78 euro), per il pagamento dell’imposta Irap per la somministrazione di lavoro interinale (1.510.566,45 euro).
«Con l’adozione di queste delibere», ha dichiarato il presidente, Enrico Di Giuseppantonio, «proseguiamo l’impegno che ci siamo dati all’inizio del nostro mandato per la ricognizione esatta della situazione finanziaria dell’ente che va risanato con provvedimenti seri e necessari. Saranno anni difficili quelli che ci attendono e ho fatto appello a tutti i dipendenti affinché siano protagonisti di un cambiamento radicale della mentalità di operare».

«Gravissimo atto di arroganza e prepotenza della maggioranza di centrodestra», dice il gruppo del Pd, «l’ufficio di presidenza, unanimemente, aveva deciso di comprimere in una sola ora lo spazio per la discussione di interpellanze, ordini del giorno ed interrogazioni. La maggioranza, con contraddizione rispetto al voto assunto in ufficio di presidenza del consiglio, ha votato l’inversione dell’ordine del giorno, calpestando le più elementari regole di democrazia». (k.g.)