La riconversione fallita «Il lavoro qui è finito»
Rucci (Filtcem-Cgil): mai mantenute le promesse su occupazione e investimenti D’Amico (Pd): da noi è stato un bluff, perché nel Teramano le cose funzionano?
GISSI. 29 maggio 2012: “Salvi 365 posti alla Golden Lady. Dal 1° luglio le assunzioni grazie alla riconversione”. Questo il titolo del comunicato stampa diffuso un anno fa dalla Regione insieme alla soddisfazione dell’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti. La Regione annunciava ulteriori incrementi occupazionali nella vallata e il Vastese festeggiava. 29 maggio 2013: sindacati e lavoratori celebrano il de profundis della Val Sinello. Il gommone di salvataggio si è rivelato un salvagente che è riuscito a tenere a galla la metà dei lavoratori. E intanto altre aziende sono fallite o hanno deciso di lasciare Gissi. «Oggi celebriamo il funerale dell’occupazione», scrive il Pd provinciale. Il segretario provinciale della Filtcem-Cgil, Giuseppe Rucci, incalza e torna a pretedere rispetto e certezze per il Vastese. «Non possono più essere accettate sterili promesse», dice. «Va stigmatizzato l’atteggiamento di chi promette investimenti, assorbe linfa vitale dal territorio e poi fugge lasciando i lavoratori e le loro famiglie più povere di prima.
Cumuli di amarezza. Passata la bagarre elettorale e spenti i riflettori, i vagoni d’oro promessi un anno fa si sono dissolti. Restano cumuli di amarezza. «Il ministero dello Sviluppo economico, ma anche Regione, Provincia e Comune si sono letteralmente liquefatti», segnala Rucci. «È incredibile come nonostante siano tutti a conoscenza della drammatica situazione e nonostante i solleciti, nessuno prenda più alcuna iniziativa. Non si può più accettare che questo territorio venga umiliato in questo modo», afferma il segretario della Filtcem invocando soluzioni certe e rapide. «Basta dare spazio agli avventurieri», insiste Rucci tornando a ribadire l’appoggio del sindacato ai lavoratori. Entro la seconda decade di giugno il ministero dovrebbe ricevere a Roma una delegazione di sindacati e rappresentanti politici. Centinaia di lavoratori si aggrappano alla speranza di uno spiraglio di luce dopo tanto buio.
La differenza col Teramano. E come sempre accade nei momenti più drammatici la delusione della riconversione rischia di scatenare una guerra fra poveri. «La storia della riconversione in Val Sinello si è rivelata un bluff. Ma a Basciano ( Teramo) le cose procedono in maniera molto diversa. Come mai?», chiede Camillo D’Amico, capogruppo provinciale del Pd. «La New Trade è ormai al di sotto dell’organico per avere la rappresentanza sindacale. La Silda Invest non avendo potuto utilizzare la formazione on the job lavora a singhiozzo. La stessa ditta, tuttavia, procede con ben altro dinamismo alla totale rioccupazione delle maestranze dello stabilimento ex Golden Lady di Basciano. Come mai?», chiede D’Amico, invitando il presidente della Provincia a indire urgentemente un tavolo per fare chiarezza su quello che accade in Abruzzo.
Paola Calvano
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