acqua nei comuni dell’avello
La Sasi promette nuove captazioni idriche
GUARDIAGRELE. Mentre l'erogazione rimane stabile sulle 24 ore, la Sasi promette l'avvio entro dicembre dei sondaggi per nuovi pozzi di acqua potabile. Intanto, l'amministrazione comunale chiama in...
GUARDIAGRELE. Mentre l'erogazione rimane stabile sulle 24 ore, la Sasi promette l'avvio entro dicembre dei sondaggi per nuovi pozzi di acqua potabile. Intanto, l'amministrazione comunale chiama in causa la Regione per nuovi finanziamenti e preme su un cambio di strategia nell'approvvigionamento, stavolta puntando verso le sorgenti di Fara San Martino.
Novità che non passerà inosservata e che rappresenta una svolta delle posizioni del Comune verso le tesi del comitato pro acqua costituito a novembre con l'obiettivo di mettere fine alla crisi idrica che che piaga la città del ferro battuto da almeno due decenni.
«Pensiamo ormai», spiega il sindaco Sandro Salvi, «e del resto lo ha dimostrato anche il recente sopralluogo del professor Pietro Celico (l'idrogeologo di fama internazionale, autore fra l'altro degli studi sul sistema idrico naturale della Maiella, ndc), che le sorgenti al servizio del comprensorio dell'Avello, quelle già attive ma anche quelle da sondare e collegare eventualmente alla rete, non hanno e non avranno la capacità di soddisfare il fabbisogno locale, principalmente per carenza di infrastrutture».
Secondo il sindaco, anche in caso di sfruttamento massiccio di nuove sorgenti nella zona tra Bocca di Valle e Colle Monaco, le crisi estive e invernali (per evaporazione e gelatura dei bacini superficiali dell'Avello) rimarrebbero di drammatica attualità. Di qui lo sguardo puntato verso le sorgenti del Verde, che dal versante sud del massiccio forniscono con portate da centinaia di litri al secondo l'intero comprensorio frentano.
«È necessario», osserva Salvi, «un collegamento a quel sistema, che eroga stabilmente a pressioni con trascurabili scostamenti nel succedersi delle stagioni. Ma a questo punto dovrà essere la Regione a farsi carico delle cifre per la costruzione della condotta, che secondo il vecchio progetto in un primo tempo finanziato con 6 milioni di euro sarebbe partita dalle captazioni di Taranta Peligna. Comprendiamo che allora, si era nel 2007, la priorità era il nuovo impianto per l'erogazione nel Lancianese, ma la crisi idrica cronica di Guardiagrele e degli altri Comuni collegati all'Avello (Orsogna, Filetto, Pennapiedimonte, San Martino sulla Marrucina e Casacanditella, ndc) non consente di contemplare soluzioni diverse».
Per esempio quella, del passaggio dall'Aca, gestore del Pescarese, alla Sasi delle sorgenti del Foro in quota sopra Pretoro, di cui già parte del flusso viene deviato verso Guardiagrele attraverso la stazione di pompaggio di Bocca di Valle.
«Già oggi», annota il sindaco, «il fabbisogno è di 80 litri al secondo. Ma si deve prevedere anche uno sviluppo delle aree urbane, dunque la richiesta di portate anche maggiori».
Francesco Blasi
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