La stazione perde fermate i Comuni scrivono a Rfi

17 Luglio 2012

VASTO. Vasto e San Salvo insieme per scongiurare la desertificazione dello scalo ferroviario del Vastese e la morte economica del territorio. I presidenti delle due assemblee civiche, Giuseppe Forte...

VASTO. Vasto e San Salvo insieme per scongiurare la desertificazione dello scalo ferroviario del Vastese e la morte economica del territorio. I presidenti delle due assemblee civiche, Giuseppe Forte ed Eugenio Spadano definiscono «penalizzante» il piano di ridimensionamento programmato da Rete Ferroviaria italiana (Rfi).

«Siamo preoccupatissimi per le ricadute negative che il piano potrebbe provocare sull’utenza. Un ulteriore ridimensionamento potrebbe dare il colpo di grazia alla riviera», dicono i due politici. Spadano e Forte condividono l’allarme lanciato qualche giorno dalla segreteria regionale Abruzzo della Fit-Cisl. «Il territorio ha già subito gravi danni a causa del ridimensionamento e successivo smantellamento dello scalo merci che serviva le industrie. Pilkington nei giorni scorsi è tornata a invocare collegamenti sulla linea ferrata», ricorda Spadano. «Tenuto conto che la movimentazione delle merci ha per tutte le aziende del Vastese una grande importanza, è necessario un incontro urgente con i responsabili di Rfi .Va bloccato ogni intervento che possa impoverire ulteriormente l’economia del comprensorio», insistono i presidenti dei consigli comunali di Vasto e San Salvo.

Spadano e Forte lamentano la mancanza di un piano nazionale e invocano l’apertura di un tavolo di discussione. «È necessario appurare quale futuro Rfi ha destinato allo scalo ferroviario Vasto-San Salvo. In un momento così delicato per l’economia è necessario fermare la scure che rischia di isolare e impoverire il Vastese», ammonisce Forte. (p.c.)

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