La terra trasferita in modo illegale da cantieri di colossi
CHIETI. La terra che diventava “d’oro” grazie al sistema scoperto dall’operazione “Terre d’oro” arrivava da cantieri sparsi tra Chieti e Pescara. Il cantiere che ha contribuito maggiormente a fornire...
CHIETI. La terra che diventava “d’oro” grazie al sistema scoperto dall’operazione “Terre d’oro” arrivava da cantieri sparsi tra Chieti e Pescara. Il cantiere che ha contribuito maggiormente a fornire la materia prima, non fosse altro perché doveva realizzare un grande complesso commerciale come quello dell’Ikea, è quello della Colosio Spa di S. Giovanni Teatino, nei pressi del casello autostradale di Dragonara. Da lì sono usciti ben 259.507 metri cubi di terra. Altri 57.351 metri cubi sono arrivati dal cantiere ICS Spa, a Bucchianico, che ha realizzato il raccordo stradale sulla statale 81 Bucchianico – Guardiagrele. 26.934 metri cubi, provenivano, invece, dal cantiere Imar Costruzioni srl di S. Giovanni Teatino, che si è occupato della nuova sede della concessionaria automobilistica “Audi” in via Po. 22.274 metri cubi sono stati presi dal cantiere Colanzi per la realizzazione di un asse viario di collegamento tra via Caravaggio, via Ferrari, via dell’Emigrante a Pescara. 15.924 metri cubi sono arrivati dal cantiere Decathlon di S. Giovanni Teatino. 8.734 metri cubi è la terra prelevata dal cantiere Iezzi Costruzioni srl per la realizzazione di un complesso immobiliare in viale Abruzzo a Chieti. 7.734 metri cubi sono arrivati dal cantiere Di Felice Costruzioni srl che si è occupato della costruzione del Villaggio del Mediterraneo a Chieti. 6.724 metri cubi sono cantiere Opera Costruzioni srl per la realizzazione di un complesso immobiliare in via Socrate a Pescara. (a.i.)