Lanciano, 2 mila operai in corteo con la FiomL'urlo della piazza: "Marchionne venga in Abruzzo"

Sciopero metalmecanici: oltre 2 mila persone nella cittadina frentana per il corteo della Fiom con i lavoratori della Sevel di Atessa. "Chiodi convochi l'amministratore delegato Fiat per aprire un tavolo di confronto"

LANCIANO. Oltre 2mila persone hanno partecipato a Lanciano, sotto una fitta pioggia, alla manifestazione regionale della Fiom contro gli accordi Fiat e la paventata crisi che potrebbe investire anche la Sevel di Atessa. La manifestazione è cominciata con oltre un'ora di ritardo, a causa della pioggia battente. Secondo le assenze ufficiali rese note dalla Sevel parlano di un assenteismo al lavoro del 55%, mentre per la Fiom l'astensione dal lavoro si aggira tra il 70 e l'80%. Alla manifestazione partecipano altri sindacati di base, partiti politici, associazioni, lavoratori delle altre aziende della Val di Sangro e decine di sindaci del comprensorio.

FOTO Il corteo dei duemila a Lanciano

“Una partecipazione massiccia e pacifica, nonostante la pioggia”, dice Marco Di Rocco, segretario provinciale di Chieti della Fiom. “Raggiunto l' obiettivo di migliaia di partecipanti. Siamo preoccupati perché in Sevel negli ultimi 30 anni abbiamo fatto tre accordi proiettati verso lo sviluppo futuro ed oggi tutto questo manca e non si sa dove andremo. Marchionne dice che fino al 2014 c'è lavoro poi non si sa. Gli stessi francesi sono preoccupati perché dicono che il gruppo Fiat ha ritirato le commesse e licenziato 2 mila lavoratori. Se ciò avviene anche Italia l'eventuale ridimensionamento di Sevel creerà grandi problemi”.

“Vogliamo”, aggiunge Di Rocco, “che la Giunta regionale d'Abruzzo fissi un tavolo di trattativa e convochi Marchionne per sapere quale sarà il futuro dello stabilimento di Atessa, perché da questa fabbrica dipende le sorti di questa regione. Il pil della Sevel è importante in quanto fattura un miliardo e 500 mila euro. Perciò questa regione non può permettersi un ridimensionamento neppure di un furgone Ducato. Le istituzioni si preoccupino di questi problemi sociali. E poi oggi abbiamo detto un netto no anche al modello Fiat dopo gli accordi di Mirafiori e Pomigliano che rischiano di estendersi anche a Sevel. Marchionne qui avrà una secca sconfitta”.

Numerosi sono stati i sindaci che hanno partecipato alla manifestazione Fiom di Lanciano: il sindaco di San Salvo(Chieti), Gabriele Marchese, dice “sono qui per dare solidarietà ai lavoratori in lotta per difendere i propri diritti conquistati dopo anni di dure lette e sacrifici. Ma anche per dire che i Governi nazionale e regionale si sveglino e mettano in campo politiche di sviluppo e coesione sociale per dare lavoro ai giovani. Bisogna per governare per unire e non per dividere. Non è giusto”. Per Franco Caramanico, consigliere regionale Pd “si è parlato tanto di Patto per l'Abruzzo nell'ultima finanziaria, provvedimento approvato, con tutta onestà, grazie al Pd, ma almeno che si sblocchino i tanti finanziamenti, parliamo di 5 miliardi di euro, che sono tanti, per dare ossigeno alla nostra economia”. “Purtroppo, nell'atto pratico si è dimostrato il fallimento di questa regione perché molte somme previste per gli investimenti sono state utilizzate per la spesa corrente. Tutto ciò grida vendetta e speriamo che ci sia una maggiore attenzione per lo sviluppo”.

Quanto ad Antonio Iovito, segretario regionale della Cgil “con questa manifestazione si dice chiaramente alle istituzioni di intervenire perché se si dovesse avverare quanto preoccupa per la Sevel, ossia il calo di investimenti, come purtroppo abbiamo constato direttamente anche in Francia, questo aprirebbe un serio problema sul fronte sociale e dello sviluppo del territorio. Chiediamo quindi a Fiat di chiarire la sua strategia industriale riguardo al futuro della Sevel, e alla Regione Abruzzo di intervenire e non assistere passivamente al protrarsi della  grave crisi”.

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