Lanciano, apre il nuovo acquedotto da 100 litri al secondo
Inaugurata la conduttura Fara San Martino-Lanciano di 24,5 chilometri. Scutti (Sasi): resta qualche problema per le reti vecchie nei borghi
LANCIANO. Cento litri al secondo di acqua in più per il Frentano. Da ieri la città, i paesi della costa e Ortona possono contare su una maggiore disponibilità di risorsa idrica per far fronte ai disagi e agli alti consumi di questi giorni di calura. È stata, infatti, inaugurata la nuova condotta Fara San Martino-Lanciano, che sostituisce la precedente del 1904, denominata “Acquedotto di Lanciano”, troppo vecchia e inefficiente tra perdite e guasti (solo 14 litri al secondo arrivavano in città).
Programmata fin dal 2007 dall’allora Ato 6 e dalla Sasi, l’opera ha visto la luce dopo due anni di lavori per realizzare il percorso di 24,5 chilometri di tubi in acciaio e oltre 5 milioni e mezzo di euro, per il 60% finanziati dalla Regione. La condotta attraversa, partendo dalle sorgenti di Fara e ripercorrendo quasi totalmente il vecchio tracciato, i comuni di Palombaro, Casoli, Sant’Eusanio del Sangro e Castel Frentano per terminare la sua corsa nel serbatoio di Marcianese, rimesso a nuovo.
Elogiata da politici e amministratori accorsi all’inaugurazione - dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, all’assessore ai lavori pubblici Angelo Di Paolo, dal senatore Giovanni Legnini al presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, dal commissario Ato Pierluigi Caputi all’ex presidente della Sasi Gaetano Pedullà, dai consiglieri regionali ai sindaci del Frentano - la nuova condotta è stata benedetta da don Antonio Di Lorenzo, ma non farà miracoli. Nelle ultime settimane i disagi in città si sono fatti sentire con contrade e quartieri a secco, non solo di notte, e di contro temperature oltre i 40 gradi.
«In centro l’acqua non è stata mai tolta e neanche a San Vito o Fossacesia, dove gli altri anni era un disastro», dice Domenico Scutti, presidente della società del servizio idrico integrato, «è chiaro che l’opera non risolve totalmente i problemi di approvvigionamento del territorio. La condotta consente una portata maggiore di acqua dalle sorgenti sulla zona frentana, ma ogni singolo comune ha al suo interno problematiche di distribuzione, dovute soprattutto a condutture vecchie e soggette a frequenti rotture. È impegno della Sasi provvedere con interventi già programmati sulle reti interne dei comuni per potenziarne l’efficienza. Ma anche sulla depurazione, per preservare la salute dei nostri fiumi e del mare: è in fase di avvio l’appalto per il nuovo depuratore di Lanciano, su cui saranno investiti oltre 4 milioni di euro, impianti saranno realizzati anche nei comuni che ne sono sprovvisti: Gessopalena, Lama dei Peligni e Fresagrandinaria. Nel prossimo triennio saranno investiti 46 milioni di euro». «Quello sul sistema idrico integrato è uno dei quattro dossier che avevo voluto al momento del mio insediamento», conclude Chiodi, «siamo già intervenuti con l’Ato unico e, adesso che anche il centrosinistra si è convinto, il commissario ha ancora 90 giorni per attuare la riforma in modo compiuto».
Stefania Sorge
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