Lanciano, i Maio a processo per evasione fiscale e sponsorizzazioni illegittime
I proprietari della Virtus Lanciano rinviati a giudizio per evasione e sponsorizzazioni illegittime dopo la denuncia del fratello del patron Francesco: in aula a novembre 2013
LANCIANO. Evasione fiscale per gli anni 2006 e 2007 e illegittimità nella concessione di sponsorizzazioni fatte dalla Bleu Srl alla Virtus Lanciano e alla Jogging Volley srl di Altamura: per questi presunti reati sono stati rinviati a giudizio Francesco Maio, patron della Virtus Lanciano, che milita nel campionato di calcio di serie B, i figli Valentina e Guglielmo, le nipoti Francesca e Gabriella, Francesco Laterza e Vincenzo Fiore di Altamura e Guerino Diomede, team manager della Virtus Lanciano. A trascinare in tribunale il patron del Lanciano calcio è stato il fratello Giovanni, che nel 2009 denunciò come fraudolenta la sua estromissione dalla società di famiglia, la Bleu. Il Gup, Flavia Grilli, ha fissato l'inizio del processo al 7 novembre 2013. In quella sede dovrà essere fatta chiarezza sulle delibere di cessione, avvenute nel settembre del 2008, delle quote della Bleu srl, che gestisce la discarica di Canosa di Puglia, alla Santacroce spa, e le sponsorizzazioni del 2008 per 1.542.000 euro e nel 2009 di 3.563.000 euro alla Virtus Lanciano, e di 80 mila euro alla società pugliese di pallavolo. Se i Maio dovranno chiarire alcuni movimenti societari e di denaro, Fiore e Diomede devono spiegare il passaggio di alcune loro quote della Bleu e Laterza l’emissione di una falsa fattura. (t.d.r.)
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