Lanciano, il Comune chiede i danni ai dipendenti assenteisti

L’inchiesta su 5 impiegati scatenata da un gruppo di pensionati solerti. La denuncia è del sindaco. A maggio il primo processo contro un’imputata

LANCIANO. Il comune di Lanciano si è costituito parte civile nel processo per assenteismo nei confronti di una dipendente comunale avviato nel Tribunale. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal sindaco Mario Pupillo che d tempo aveva intrapreso una vera e propria battaglia nei confronti dei "furbetti" del comune. La vicenda ha inizio lo scorso anno: alcuni dipendenti (sarebbero in tutto cinque quelli denunciati) sono stati segnalati alla Procura da parte dello stesso sindaco, per assenteismo e truffa ai danni di un ente pubblico a causa di assenze dal luogo di lavoro non giustificate, mancata timbratura del cartellino e ingiusto profitto.

A scoperchiare la magagna dei comportamenti illeciti dei dipendenti comunali erano stati, circa un anno fa, i vecchietti di piazza Plebiscito che solitamente sostano sulle panchine del cuore della città, praticamente sotto le arcate del Palazzo comunale. I solerti pensionati lancianesi, che si sono segnati date, luoghi e orari di ogni episodio, hanno notato i comportamenti di alcuni dipendenti comunali che entravano tardi al lavoro oppure che, invece che essere in comune dietro la scrivania, uscivano a fare commesse personali, come la spesa, andare all'ufficio postale o recarsi in alcuni locali commerciali vicini al Comune. In un caso un dipendente è stato addirittura pizzicato in un tabacchi a giocare alle macchinette.

Lo stesso sindaco Pupillo ha voluto personalmente prendere in mano la situazione e si è recato proprio nei luoghi indicati dagli anziani. Di qui l'amara sorpresa che le indicazioni e i sospetti dei pensionati erano giusti. I dipendenti sono stati quindi denunciati alla Procura frentana e, in un paio di casi, quelli per cui la Procura ha chiesto il processo, il comune ha emesso dei procedimenti disciplinari con diversi mesi di sospensione dal lavoro. La prima sentenza del giudice per le udienze preliminari, Marina Valente si è svolta nelle scorse settimane e ha visto come imputata una dipendente che si era recata alle Poste durante l'orario di lavoro. Il gup ha rinviato a giudizio la dipendente e ha stabilito il processo per il 21 maggio. A difendere la donna è l'avvocato Filippo Paolini, ex sindaco della città di Lanciano.

Nei mesi scorsi il comune, proprio a seguito degli episodi di assenteismo aveva creato un comitato "anti-furbetti" ad hoc, composto da tre membri interni, tra cui due dirigenti che dovevano effettuare le opportune verifiche sui casi di assenza dal lavoro. «Tra i 220 dipendenti comunali», aveva detto il sindaco Pupillo, «sono certo che la stragrande maggioranza di loro svolge il proprio lavoro con dedizione e competenza. Proprio per questo non tollero atteggiamenti illeciti che, oltre a rallentare il lavoro della macchina comunale, nuocciono anche ai colleghi che rispettano le regole».

Daria De Laurentiis

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