la festa
Lanciano, in diecimila al Dono, le contrade sfilano sul Corso
Rinnovato il rito delle offerte alla Madonna del Ponte. In testa bandiere e messaggi per fermare le trivelle in mare
LANCIANO. Oltre 10mila presenze, più di 50 carri a sfilare. Sono i numeri del Dono, trionfo di colori, prodotti agricoli, festoni e canti tradizionali che le contrade e i rioni storici della città regalano alla Madonna del Ponte, patrona della città, in occasione della festa della natività della Vergine e della fine dei raccolti. Dai Viali, fino in piazza Plebiscito, il lungo corteo di carri trainati da trattori e animali, affascina grandi e piccini.
A colpire i più piccoli è soprattutto la presenza di mucche, cavalli, asini e galline. Pane e caramelle offerte dai contradaioli li prendono, invece, per la gola. «Un Dono record quello di quest’anno in cui ricorrono i 500 anni della nascita della diocesi frentana», commenta il presidente del Comitato feste, Stefano Angelucci Marino, «per la presenza di tanti carri e di circa 10mila partecipanti. Anche il Gruppo Tradizione di Mimmo Spadano, che canta i tradizionali inni alla Madonna del Ponte, si è arricchito, arrivando a contare circa cento elementi. Un’edizione che ci rende orgogliosi del lavoro fatto finora. Ringraziamo le contrade di Lanciano, vere ed uniche protagoniste del nostro 8 settembre».
Ad aprire il corteo è il carro di “No Ombrina-Salviamo l’Adriatico” in rappresentanza della lotta alla petrolizzazione e in difesa della natura e dell’ambiente che il Dono da sempre rappresenta. «Nella nostra lotta ad Ombrina offriamo alla Madonna la difesa di quel territorio che poi assicura i prodotti della terra», dice Alessandro Lanci di Nuovo Senso civico. Il coordinamento contro la petrolizzazione,durante il corteo, consegna migliaia di volantini in cui è citata anche una parte dell’enciclica di papa Francesco, “Laudato sii”, che dice di puntare sulle energie rinnovabili. Su esso si legge: «Difendete la vita e il creato. Tornate indietro sul sì a Ombrina e alle trivellazioni nell’Adriatico».
Sui carri è tutto un tripudio di colori, sapori, odori. Frutta, grano, dolci, vino, donati alla Vergine che, come dice l’arcivescovo Emidio Cipollone durante la messa, è «un dono di Dio. Maria come dono di Dio e allo stesso tempo colei che dona Dio, fatto uomo, al mondo».
Le 33 contrade riproducono gli antichi mestieri, come quello di fare il sapone in casa, o piccoli orti. Ci sono anche delegazioni da fuori Lanciano, come la “Compagnia delle tradizioni teatine” che, per il secondo anno consecutivo, sfila a Lanciano omaggiando la Madonna del Ponte. Ai doni del mattino, all’imbrunire, si aggiungono le pietanze cotte- come coniglio al coppo e spezzatino- venduti all’asta in piazza Plebiscito.
Il ricavato di doni comprati a prezzi simbolici, non di mercato- una cassetta di uva costa anche 25 euro- va tutto in dono alla Madonna. (t.d.r.)
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