Lanciano, la paziente conferma gli abusi sessuali in ospedale
Ascoltata dai giudici, a porte chiuse, la presunta vittima 21enne. L’imputato è un infermiere, la difesa: «Non l’ha toccata»
LANCIANO. Doveva sottoporla ad elettrocardiogramma, invece l’avrebbe baciata e toccata nelle parti intime. Lei, nonostante il torpore delle medicine, avrebbe provato a reagire, invano. È il racconto della 21enne, presunta vittima di violenza sessuale da parte di un infermiere dell’ospedale Renzetti quando la giovane era ricoverata nel reparto di psichiatria del presidio. Affermazioni rese durante la deposizione nel processo contro l’imputato, Antonio D.B., 60 anni, di Lanciano, ai domiciliari dall’arresto avvenuto il 1° settembre 2016. La ragazza, rappresentata dall’avvocato Tommaso Di Nella, con la voce pacata per controllare l’emozione di ricordi dolorosi è stata ferma nel raccontare quanto vissuto. Di fronte al collegio presieduto da Andrea Belli (a latere i giudici Cristina Di Stefano e Stefania Cantelmi) ha ribadito le accuse messe nero su bianco nella denuncia fatta alla polizia dopo aver trovato il coraggio, qualche giorno dopo la presunta violenza che sarebbe avvenuta la sera del 15 gennaio 2016.
Sette mesi di indagini hanno portato all’arresto dell’infermiere, difeso dall’avvocato Massimo Biscardi. In base alle accuse e a quanto ribadito in aula, per quasi un’ora, dalla ragazza, l’uomo sarebbe andato nella camera di degenza della paziente ricoverata poche ore prima. Qui, con la scusa di doverla sottoporre a elettrocardiogramma e approfittando quindi del suo ruolo di infermiere, avrebbe tentato di baciarla sulla bocca. Con violenza le avrebbe toccato le parti intime e palpato il seno sotto la maglietta. La giovane avrebbe provato a ribellarsi, ma sarebbe stata minacciata dall’infermiere di stare zitta, di restare a letto, altrimenti la compagna di stanza avrebbe potuto sentire. Sempre in base alla denuncia, la vicina di letto avrebbe invece ascoltato tutto quello che sarebbe accaduto, facendo finta di dormire. E avrebbe poi raccontato quanto accaduto alle forze dell’ordine. Sarà ascoltata anche lei nel corso del processo. Da parte sua l’infermiere ribadisce la sua innocenza. Durante l’interrogatorio di garanzia ha negato di aver commesso abusi sessuali nei confronti della donna. Ha ammesso di essere andato nella stanza in cui la ragazza era ricoverata per sottoporla ad elettrocardiogramma e che, nel mettere gli elettrodi, avrebbe notato una ferita, una cicatrice sul seno e le avrebbe chiesto di che natura fosse. Ma ha sempre ha negato di averla toccata.
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Sette mesi di indagini hanno portato all’arresto dell’infermiere, difeso dall’avvocato Massimo Biscardi. In base alle accuse e a quanto ribadito in aula, per quasi un’ora, dalla ragazza, l’uomo sarebbe andato nella camera di degenza della paziente ricoverata poche ore prima. Qui, con la scusa di doverla sottoporre a elettrocardiogramma e approfittando quindi del suo ruolo di infermiere, avrebbe tentato di baciarla sulla bocca. Con violenza le avrebbe toccato le parti intime e palpato il seno sotto la maglietta. La giovane avrebbe provato a ribellarsi, ma sarebbe stata minacciata dall’infermiere di stare zitta, di restare a letto, altrimenti la compagna di stanza avrebbe potuto sentire. Sempre in base alla denuncia, la vicina di letto avrebbe invece ascoltato tutto quello che sarebbe accaduto, facendo finta di dormire. E avrebbe poi raccontato quanto accaduto alle forze dell’ordine. Sarà ascoltata anche lei nel corso del processo. Da parte sua l’infermiere ribadisce la sua innocenza. Durante l’interrogatorio di garanzia ha negato di aver commesso abusi sessuali nei confronti della donna. Ha ammesso di essere andato nella stanza in cui la ragazza era ricoverata per sottoporla ad elettrocardiogramma e che, nel mettere gli elettrodi, avrebbe notato una ferita, una cicatrice sul seno e le avrebbe chiesto di che natura fosse. Ma ha sempre ha negato di averla toccata.
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