Lanciano, presi i "Numeri Uno " dello spaccio: hanno portato il crack in città / VIDEO
Misure cautelari per 9 lancianesi e altri 10 indagati. Sui social si vantavano della qualità della "cocaina cotta" che hanno immesso per la prima volta nel mercato della droga. Il capo era un camorrista, ecco i nomi
LANCIANO. Si definivano sui social i "Numeri Uno" dello spaccio in città e sono accusati di aver immesso per la prima volta nel mercato locale degli stupefacenti la "cocaina cotta", una sorta di crack _ stupefacente altamente pericoloso in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica, e in grado di aumentare gli istinti violenti _ destinata ai giovani.
Sono in nove, tutti originari di Lanciano e dintorni, e contro di essi sono scattate le misure cautelari della Procura a seguito della indagini del commissariato di polizia: in 5 sono ora agli arresti domiciliari, uno agli obblighi di dimora e in tre agli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. C'è anche un minorenne che è stato segnalato al Tribunale dell'Aquila.
GUARDA IL VIDEO della polizia
Nell'inchiesta sono coinvolti in tutto in 19. Le indagini sono partite dall'arresto di tre campani, attualmente detenuti ritenuti affiliati alla camorra ed i capi dell'organizzazione. Oltre al particolare tipo di droga, la banda avrebbe spacciato cocaina, hascisc e altre sostanze psicotrope.
I NOMI. Questi nomi dei destinatori delle misure cautelari:i campani Federico Irollo (condannato lo scorso anno appartenente ad un clan camorristico del Napoletano) e Ciro Iengo già detenuti in carcere: agli arresti domiciliari Giuseppe De Benedetto, 52 anni, Nazario Pio Boscarino, 21, Giuseppe De Benedetto, 52, Gabriele Iacovella, 24, Andrea Pierini, 40 e Gasperino Trivilini, 39; agli obblighi di dimora: Camillo Musa, 39enne; agli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria: Federico Di Nenno, 23, Giuseppe D’Urso, 40 e Willie Emmanuel Toribio Rubel, 25.
copyright Il Centro