Lavoratori Ciapi: sequestrate i salari
Richiesta al giudice di 18 operatori che sono senza stipendio da luglio
CHIETI. Nessuno spiraglio per il momento sull'accordo extragiudiziale tra 18 lavoratori del Ciapi in distacco presso la Regione e l'ente di formazione. I 18, che sono senza stipendio da luglio, hanno presentato al giudice del tribunale una richiesta di sequestro cautelativo di somme relative a 4 mensilità. Domani il giudice si esprimerà, ma nel frattempo si è già mossa la macchina della conciliazione. I sindacati, intanto, intervengono: «Salviamo il Ciapi». «Dovremo cogliere questa occasione», dice Antonio Cardo della Uil, «per riconsiderare la situazione dell'ente di formazione in termini complessivi e le ricadute che ci sarebbero per tutti i 42 dipendenti da un disegno complessivo di rilancio della formazione. Tra l'altro i dati attuali testimoniano l'attrattività del Ciapi, visto che la domanda formativa già copre tutto il 2012. E' il momento di risolvere definitivamente la veste giuridica dell'ente, portandolo verso una soluzione in house della Regione, come i diversi incontri con l'assessore Paolo Gatti avevano fatto auspicare. A oggi con incomprensibile ritardo questo non è avvenuto e avvertiamo forte il rischio che tutto finisca nella concretizzazione di una volontà della Regione di liberarsi di questo ente». Fatto sta che i 18 sono esacerbati anche nei riguardi dei sindacati. Ritengono, infatti, che i rappresentanti sindacali non li abbiano finora tutelati abbastanza. Senza stipendio da mesi, sono stati anche negli ultimi due giorni protagonisti di un improvviso pendolarismo "istituzionale". Lunedì sono stati a lavorare a Chieti, richiamati in sede con telegramma inviata dalla commissario straordinaria del Ciapi, Emilia Saugo, e ieri sono stati rispediti a Pescara. Sul tentativo di conciliazione hanno detto un secco no. «Ci hanno promesso una mensilità entro il 15 gennaio», afferma una di loro al telefono, «e il resto quando avranno ottenuto un mutuo per coprire le somme. E' assurdo». Il direttore del Ciapi, Paolo Cacciagrano, sul pendolarismo degli ultimi due giorni afferma: «Erano stati richiamati a Chieti nelle more di una revisione, arrivata poi lunedì pomeriggio, della convenzione con la Regione per il loro distacco, accordo che non era più sufficiente a coprire i loro stipendi». Sul tentativo di conciliazione aggiunge: «L'auspicio è che entro oggi riusciamo a raggiungerlo. L'ultima finanziaria regionale ha approvato un articolo che prevede autonomia finanziaria per il Ciapi con il trasferimento della proprietà dello stabile dove abbiamo sede. Questo ci permetterà, tra le altre, di saldare il debito con i dipendenti, con uno stipendio pagato entro 15 giorni e i restanti in soluzione unica entro febbraio».
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