la rivolta
Le lettere non arrivano, denunciate le Poste a Chieti
Mezzo Scalo coinvolto nella consegna a singhiozzo, Cerulli va dalla Polpost e mette a disposizione un avvocato
CHIETI. Una denuncia alla Polizia postale contro di disservizi delle Poste a Chieti Scalo. Dopo settimane di difficoltà nella ricezione della corrispondenza in una larga parte del centro scalino, Cittadinanzattiva, associazione di tutela dei consumatori, ha messo in campo un’iniziativa di protesta mai utilizzata sinora, decidendo di presentare un esposto-denuncia per “interruzione di pubblico servizio”. A firmare la denuncia è stato il segretario regionale di Cittadinanzattiva, Aldo Cerulli, che ha deciso di utilizzare metodi “pesanti” per poter andare fino in fondo alla questione.
Cerulli si è recato ieri mattina nella sede del Compartimento di polizia postale in via Pescara e ha depositato formale denuncia. Chiede che vengano “verificate le motivazioni della constatata interruzione nella consegna della corrispondenza” e, una volta capito il perché, “ove risultasse presenza di un comportamento penalmente rilevante, eventualmente aggravato dalla continuazione, si proceda nei confronti di coloro che risulteranno responsabili dell’interruzione del servizio”.
La situazione da più di due settimane si sta verificando in una larga zona del centro scalino, raccogliendo le lamentele di quanti, ricevendo la posta in ritardo, sono incappati in notevoli problemi. Dalle bollette da pagare con il termine già abbondantemente scaduto, a chi attende invano raccomandate urgenti.
Una missiva spedita con questo sistema il 25 novembre da Alba Adriatica è arrivata solo il 2 dicembre. Ancora più grave è il caso di un cittadino che aveva smarrito la tessera bancomat e aveva ricevuto dalla banca il nuovo codice segreto ma non la nuova tessera, che viene spedita per posta. Il signore in questione è rimasto in attesa per giorni di poter ricevere il proprio bancomat senza nel frattempo poter effettuare operazioni bancarie, ovviamente con notevoli danni.
Testimonianze sui i ritardi e la consegna a singhiozzo della posta, ci sono arrivate dall’area che va dalla Colonnetta alla stazione, passando per via Scaraviglia, via Ortona, via Avezzano, via Vasto, via Sulmona, via Modesto della Porta, via Bellini fino ad arrivare a viale Abruzzo. In molti si sono lamentati direttamente con le Poste telefonando alla sede di via Pescara. Abbiamo provato anche noi a telefonare, ma ci hanno risposto che avremmo fatto prima a recarci di persona in via Pescara per poter parlare con qualcuno. Via telefono sembrava che non fosse possibile neanche avere uno straccio di informazione. Uno dei residenti di via Scaraviglia, evidentemente stanco delle attese telefoniche, si è effettivamente recato nella sede di via Pescara, dove, però, gli hanno solo confermato i ritardi, facendogli persino vedere la posta accumulata, ma non sono stati in grado di assicurargli un funzionale ripristino del servizio. Un altro cittadino, invece, si è sentito rispondere che la colpa dei disservizi era da attribuire a un corso di formazione per i portalettere.
Di fronte a una situazione del genere Cittadinanzattiva ha deciso di agire, ricordando anche che c’è una sentenza della Cassazione, del giugno 2012, che ha stabilito che l’agente postale addetto al recapito che omette di consegnare ai destinatari la corrispondenza commette reato. Ma Cittaadinanzattiva ha fatto anche di più. Cerulli ha messo a disposizione, in maniera assolutamente gratuita, il legale dell’associazione, Roberto Di Loreto, per chi avesse subito danni per la mancata consegna in tempo utile di lettere, fatture e pacchi.