«Le navi da crociera al porto di Ortona»
Il sindaco Fratino frena la proposta dei consiglieri indipendenti che chiedono lo scalo della Snav
ORTONA. Puntare ad ottenere l'autorità portuale con sede a Pescara. Secondo il sindaco, Nicola Fratino, e l'assessore al porto, Carlo Boromeo, questo è l'obiettivo da raggiungere per poter parlare di un vero sviluppo dei porti abruzzesi e della regione senza contrapporre le diverse realtà, ognuna destinata ad un settore particolare.
Il primo cittadino, dunque, mette la parola fine al tentativo di innescare un conflitto tra Ortona e Pescara. «L'Abruzzo può garantire lo sviluppo della portualità solo attraverso un sistema di porti valorizzando le vocazioni di tutti i suoi bacini», dice Fratino rispondendo alla proposta firmata dal consigliere indipendente, Ilario Cocciola, e da Gianclarlo Iurisci di Ortona turistica, secondo cui l'unico porto in grado di sostenere sia il traffico merci che quello turistico è il bacino ortonese.
«L'impegno da parte della nostra amministrazione, ma anche della Regione, sullo sviluppo del porto riconosciuto come bacino d'interesse regionale, è stato e sarà grande», precisa Fratino, «questo non significa che gli altri porti devono chiudere. È certo che le grandi navi mercantili, come la Panamax Bahia blanca recentemente arrivata in porto, i traghetti Ro-Ro che trasportano sia veicoli che persone e anche le grandi navi da crociera, possono fare scalo solo ad Ortona per via dei pescaggi ma è altrettanto chiaro che è Pescara che deve svolgere il ruolo di porto turistico soprattutto per i collegamenti tra le due sponde dell'Adriatico». Secondo gli amministratori di Ortona, dunque, non c'è motivo per avviare una guerra di campanile tra le due città.
«L'aliscafo della Snav ha in Pescara il suo porto naturale», aggiunge il primo cittadino, «Ortona deve restare alternativa, per il turismo, al porto dannunziano.
È accaduto altre volte che, in occasioni di maltempo o per altre evenienze, che le navi destinate a Pescara fossero accolte ad Ortona. Ma si tratta di casi particolari. Chi propone di far venire l'aliscafo ad Ortona si illude», sottolinea Fratino riferendosi a Cocciola e a Iurisci che avevano proposto di avviare un colloquio con la Snav per candidare Ortona a ricevere l'aliscafo.
Per Fratino l'unico obiettivo da raggiungere è quello dell'autorità portuale che permetterà al sistema dei porti abruzzesi di ricevere i finanziamenti necessari per il completamento delle infrastrutture. «E' importante arrivare alla costituzione dell'autorità portuale», dicono Fratino e Boromeo, «e Pescara può essere benissimo sede dell'autorità. Per poter competere con Bari e Ancona è necessario portare avanti questo iter che la Regione ha già avviato».
Il primo cittadino, dunque, mette la parola fine al tentativo di innescare un conflitto tra Ortona e Pescara. «L'Abruzzo può garantire lo sviluppo della portualità solo attraverso un sistema di porti valorizzando le vocazioni di tutti i suoi bacini», dice Fratino rispondendo alla proposta firmata dal consigliere indipendente, Ilario Cocciola, e da Gianclarlo Iurisci di Ortona turistica, secondo cui l'unico porto in grado di sostenere sia il traffico merci che quello turistico è il bacino ortonese.
«L'impegno da parte della nostra amministrazione, ma anche della Regione, sullo sviluppo del porto riconosciuto come bacino d'interesse regionale, è stato e sarà grande», precisa Fratino, «questo non significa che gli altri porti devono chiudere. È certo che le grandi navi mercantili, come la Panamax Bahia blanca recentemente arrivata in porto, i traghetti Ro-Ro che trasportano sia veicoli che persone e anche le grandi navi da crociera, possono fare scalo solo ad Ortona per via dei pescaggi ma è altrettanto chiaro che è Pescara che deve svolgere il ruolo di porto turistico soprattutto per i collegamenti tra le due sponde dell'Adriatico». Secondo gli amministratori di Ortona, dunque, non c'è motivo per avviare una guerra di campanile tra le due città.
«L'aliscafo della Snav ha in Pescara il suo porto naturale», aggiunge il primo cittadino, «Ortona deve restare alternativa, per il turismo, al porto dannunziano.
È accaduto altre volte che, in occasioni di maltempo o per altre evenienze, che le navi destinate a Pescara fossero accolte ad Ortona. Ma si tratta di casi particolari. Chi propone di far venire l'aliscafo ad Ortona si illude», sottolinea Fratino riferendosi a Cocciola e a Iurisci che avevano proposto di avviare un colloquio con la Snav per candidare Ortona a ricevere l'aliscafo.
Per Fratino l'unico obiettivo da raggiungere è quello dell'autorità portuale che permetterà al sistema dei porti abruzzesi di ricevere i finanziamenti necessari per il completamento delle infrastrutture. «E' importante arrivare alla costituzione dell'autorità portuale», dicono Fratino e Boromeo, «e Pescara può essere benissimo sede dell'autorità. Per poter competere con Bari e Ancona è necessario portare avanti questo iter che la Regione ha già avviato».
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