«Le ricchezze cittadine per lo sviluppo»
Il primo consiglio per Fratino Remo Di Martino eletto presidente
ORTONA. Dopo otto mesi di commissariamento e di silenzio nell’aula consiliare torna la discussione e il confronto sullo sviluppo della città. Ieri sera si è tenuto il primo consiglio comunale della seconda amministrazione Fratino alla presenza del prefetto Aldo Vaccaro, del commissario Vincenzo De Vivo e dei due vice commissari Mauro Passerotti e Federico Fiorentino. Durante la seduta, presieduta dal consigliere della Margherita Vincenzo D’Ottavio, si è proceduto alla proclamazione degli eletti, alla presentazione del programma di governo e all’elezione del presidente del consiglio.
Il sindaco, Nicola Fratino, propone alla seconda carica del Comune, Remo Di Martino, primo tra gli eletti della Cdl. La minoranza di centrosinistra per voce di Tommaso Coletti esprime dissenso sul metodo di proporre un nome senza alternative: «Chiediamo che il presidente del consiglio sia una figura condivisa da maggioranza e opposizione», dice, «e invitiamo il centrodestra a proporci una rosa di nomi, senza nulla togliere all’avvocato Di Martino per ciò che ha fatto e per quel che farà. Un confronto aperto potrebbe portarci alla elezione unanime del presidente». Ma la maggioranza replica compatta confermando Di Martino, così gli otto consiglieri del centrosinistra non partecipano al voto pur restando in aula. La consultazione a scrutinio segreto si chiude con 13 voti a favore per Di Martino su 13 votanti. L’avvocato, dunque, dopo anni di amministrazione attiva ricoprirà il ruolo di garante della democrazia all’interno del consiglio.
Dopo l’elezione, prende la parola il sindaco: «Sono onorato di aver ricevuto dai cittadini il consenso per essere nuovamente il sindaco di questa città, alla gioia segue la responsabilità. La nostra azione amministrativa avrà l’obiettivo di far uscire Ortona dai suoi confini con il rafforzamento dei rapporti con i Comuni limitrofi, la Provincia, la Regione e il governo nazionale. Lo sviluppo del territorio è delineato dalle sue ricchezze. Dobbiamo puntare su porto, agricoltura e turismo. Lavoreremo per migliorare i servizi e la qualità della vita nelle contrade che dovranno sentirsi sempre più vicine al centro».
Durante la seduta vengono presentati due ordini del giorno: il primo dal consigliere Giulio Napoleone, di Forza Italia che propone la titolazione di una via a Giuseppe Garzarelli, ortonese vittima delle foibe, e il secondo del neo consigliere Ilario Cocciola, dello Sdi, che chiede di dedicare una strada a Nino Pace, ex sindaco socialista. Fratino formalizza quindi la squadra di governo. E mentre all’interno della sala consiliare si confrontano maggioranza e opposizione, va in scena la protesta contro la realizzazione del centro oli dell’Eni da parte di un gruppo di cittadini formato da rappresentanti del coordinamento per la tutela della costa teatina e dai rappresentanti dell’associazione Movimento comunità di Tollo.
Il sindaco, Nicola Fratino, propone alla seconda carica del Comune, Remo Di Martino, primo tra gli eletti della Cdl. La minoranza di centrosinistra per voce di Tommaso Coletti esprime dissenso sul metodo di proporre un nome senza alternative: «Chiediamo che il presidente del consiglio sia una figura condivisa da maggioranza e opposizione», dice, «e invitiamo il centrodestra a proporci una rosa di nomi, senza nulla togliere all’avvocato Di Martino per ciò che ha fatto e per quel che farà. Un confronto aperto potrebbe portarci alla elezione unanime del presidente». Ma la maggioranza replica compatta confermando Di Martino, così gli otto consiglieri del centrosinistra non partecipano al voto pur restando in aula. La consultazione a scrutinio segreto si chiude con 13 voti a favore per Di Martino su 13 votanti. L’avvocato, dunque, dopo anni di amministrazione attiva ricoprirà il ruolo di garante della democrazia all’interno del consiglio.
Dopo l’elezione, prende la parola il sindaco: «Sono onorato di aver ricevuto dai cittadini il consenso per essere nuovamente il sindaco di questa città, alla gioia segue la responsabilità. La nostra azione amministrativa avrà l’obiettivo di far uscire Ortona dai suoi confini con il rafforzamento dei rapporti con i Comuni limitrofi, la Provincia, la Regione e il governo nazionale. Lo sviluppo del territorio è delineato dalle sue ricchezze. Dobbiamo puntare su porto, agricoltura e turismo. Lavoreremo per migliorare i servizi e la qualità della vita nelle contrade che dovranno sentirsi sempre più vicine al centro».
Durante la seduta vengono presentati due ordini del giorno: il primo dal consigliere Giulio Napoleone, di Forza Italia che propone la titolazione di una via a Giuseppe Garzarelli, ortonese vittima delle foibe, e il secondo del neo consigliere Ilario Cocciola, dello Sdi, che chiede di dedicare una strada a Nino Pace, ex sindaco socialista. Fratino formalizza quindi la squadra di governo. E mentre all’interno della sala consiliare si confrontano maggioranza e opposizione, va in scena la protesta contro la realizzazione del centro oli dell’Eni da parte di un gruppo di cittadini formato da rappresentanti del coordinamento per la tutela della costa teatina e dai rappresentanti dell’associazione Movimento comunità di Tollo.