Le stanze della Chirurgia con i bagni in comune
Il reparto trasferito per lavori, mai iniziati, nei locali dell’Urologia del Renzetti Il Tdm scrive al Nas dopo la segnalazione di una paziente: «È indecente»
LANCIANO. «L’igiene dovrebbe essere al primo posto, trovandoci in un ospedale e di fronte a utenti immunodepressi per effetto delle cure post-operatorie. Ma al Renzetti, e precisamente in Chirurgia, non è così. Segnalerò il fatto al Nas e alla direzione generale». Aldo Cerulli, segretario regionale di CittadinanzAttiva, è pronto a girare ai carabinieri, oltre che al manager Asl, Francesco Zavattaro, la denuncia ricevuta alcuni giorni fa da una signora ricoverata per un settimana nel reparto di Chirurgia del Renzetti per le condizioni critiche dei bagni in un reparto che da un anno è stato trasferito nel piano in cui un tempo c’era l’Urologia per lavori nella propria unità che non sono mai partiti.
Situazione disastrosa quella del comfort alberghiero in Chirurgia,m che compromette l’ottimo lavoro di medici e infermieri di uno dei reparti-principe del Renzetti. «Per andare in bagno bisogna aspettare ore», dice Cerulli, «ma soprattutto è incredibile e indecente che ci sia un bagno in comune tra due stanze e per di più che questo bagno debba essere diviso da uomini e donne. La stanza numero 1, infatti, è delle donne, la due degli uomini e condividono il bagno messo nel centro». «Sono stata ricoverata per una ferita che mi sono accidentalmente procurata e per cui ho messo a rischio la mia vita», racconta la signora, «e a parte medici e infermieri molto attivi, mi sono ritrovata a fare i conti con una struttura squallida e con bagni indecenti. Mi è capitato più volte di incrociare signori anziani che entravano nel bagno dalla stanza opposta alla mia e aspettare. Di dover attendere ore perché anche le pulizie lasciano a desiderare. Sono fatte da una ditta esterna una volta alle 8 del mattino e con un secondo passaggio pomeridiano che però è un ripasso per eventuali situazioni di emergenza. Nell’attesa del ripasso spesso capita che le signore, nonostante problemi, dolori e flebo, debbano alzarsi e andare nel bagno dei visitatori. E so che anche in Geriatria le cose non vanno meglio. È indecente».
E il problema va avanti da un anno, da quando Chirurgia è stata trasferita nell’ex Urologia per lavori nella propria ala ancora non iniziati.
Teresa Di Rocco
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