Le telecamere filmano lo spaccio

La vendita di eroina e cocaina in tutte le ore del giorno. Indagini sulla provenienza degli stupefacenti

VASTO. La prima cosa che salta all’occhio guardando i filmati registrati dai carabinieri è la familiarità dei rom con i clienti. I consumatori venivano trattati da Rosa De Rosa, 59 anni, e dai figli, Vincenzina, 31 anni, Margherita, 26, e da M.B., 30 anni, come persone di famiglia. La disponibilità era massima e i clienti potevano telefonare o arrivare in tutte le ore del giorno e della notte. Gli “straordinari” che spesso facevano i padroni di casa e due presunti collaboratori, D.P.B., 44 anni, e D.P.N., 23 anni, finiti anche loro in manette lunedì mattina nell’ambito dell’operazione antidroga “Take away”, hanno fatto guadagnare al sodalizio un bel po’ di clienti. Le inquadrature non lasciano dubbi. Eppure prima di avviare l’attività i rom avevano accuratamente controllato tutta la zona antistante la loro casa per evitare di essere ripresi da qualche telecamera. Una telecamera erano anche riusciti a trovarla. Non tutte però. Gli impianti fissati vicino ai pali della luce hanno registrato fedelmente l’insolito menage familiare e le frequentazioni della villa di via Nicola Galante. Questa mattina gli arrestati saranno interrogati. «Per quanto riguarda il mio cliente posso solo dire che non fa parte della famiglia rom. Per il resto devo prima leggere attentamente il fascicolo che lo riguarda», afferma l’avvocato Angela Pennetta, legale di P.D.B., 44 anni. Intanto le indagini degli investigatori puntano a scoprire i grossisti e la provenienza della droga.

La vendita a domicilio. Cocaina ma non solo. Nella casa di via Galante era possibile acquistare anche eroina e hascisc. L’età dei consumatori variava dai 20 ai 45 anni. Alcuni sono insospettabili. Altri dejà vu. La retata ha creato non poco clamore in città. Anche perché gli investigatori hanno spulciato ovuque alla ricerca di appunti e di annotazioni di ordini fatti per telefono. In più d’una occasione è successo che da fogliettini volanti e taccuini nascessero grandi operazioni. I carabinieri non parlano di questo. Anzi non accennano minimamente a quello che hanno trovato nella casa. Di sicuro c’è un elenco di 30 persone segnalate al prefetto come consumatori e che saranno presto interrogate. Gli affezionati clienti tornavano a comprare anche più volte al giorno e qualche volta portavano altri acquirenti.

La provenienza. «L’attività di spaccio fruttava in media 10 mila euro al mese», dice il maggiore dei carabinieri, Giancarlo Vitiello, comandante della compagnia di Vasto. Ma da dove arrivava la droga? Questo è uno degli aspetti da chiarire. Le persone arrestate sono accusate di detenzione e spaccio. Nessuna di loro è indicata come corriere. Chi riforniva la villa? È quello che i carabinieri stanno cercando di appurare. Forse la droga arrivava da Pescara, ma non è escluso neppure il filone albanese e quello nigeriano.

Gli interrogatori. Il giudice Caterina Salusti ha fissato l’avvio degli interrogatori dei sette arrestati alle 9 di oggi nel carcere di Torre Sinello. Quasi sicuramente Rosa De Rosa, Vincenzina e Margherita Bevilacqua e M.B. difesi dagli avvocati Raffaele Giacomucci e Giovanni Cerella si avvarranno della facoltà di non rispondere. Potrebbe rigettare le accuse e tirarsi fuori P.D.B. assistito dall’avvocato Angela Pennetta e lo stesso D.P.N. difeso dall’avvocato Fiorenzo Cieri. Il compito degli avvocati davanti al racconto fatto da 450 filmati è arduo. Ma i legali appaiono agguerriti e pronti a contrastare con ogni mezzo le accuse.

Paola Calvano

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