Fara san martino
Lesioni interne gravi per l’operaio morto
FARA SAN MARTINO. Agostino Carosella, l’operaio 35enne di Casoli, è morto in seguito a un grave trauma toraco-addominale, provocato da uno schiacciamento. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita, ieri...
FARA SAN MARTINO. Agostino Carosella, l’operaio 35enne di Casoli, è morto in seguito a un grave trauma toraco-addominale, provocato da uno schiacciamento. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita, ieri pomeriggio nell’obitorio di Lanciano, dal medico legale Pietro Falco su incarico della Procura di Chieti. L’esame, che si è prolungato fino alla tarda serata, ha confermato la gravità delle lesioni interne, che sono state fatali al giovane padre di famiglia.
L’escavatore ha colpito Carosella probabilmente da dietro e poi lo ha schiacciato contro qualcos’altro. Per capire l’esatta dinamica dell’incidente, però, gli inquirenti dovranno incrociare i risultati dell’autopsia con i rilievi del sopralluogo sul cantiere e i dati di natura tecnica sul mezzo meccanico.
Martedì pomeriggio l’operaio era a lavoro nel cantiere stradale in via Dante, a Fara San Martino, dov’era in corso il rifacimento dei marciapiedi per conto del Comune. Alla guida di una ruspa stava eseguendo uno scavo, quando è sceso e si è messo dietro al mezzo, forse per controllare qualcosa. L’escavatore si sarebbe sfrenato travolgendo il giovane.
La ditta di Casoli per la quale Carosella lavorava, invece, non è la stessa che anni fa subì un’altra morte sul lavoro.
Per tutta la giornata di ieri nella casa di Vicenne, a Casoli, è continuato il via vai di parenti, amici e conoscenti che hanno portato il cordoglio per la prematura scomparsa dell’operaio soprattutto alla moglie Nicoletta, incinta al sesto mese. Agostino Carosella, che con la moglie aveva aperto una pasta all’uovo in centro che riforniva anche grandi catene alimentari, a febbraio sarebbe diventato padre per la terza volta. Oggi tutto il paese saluta per l’ultima volta quel ragazzo buono, gran lavoratore e sempre disponibile. I funerali si svolgono alle 14,30 nella chiesa di Santa Reparata.
Stefania Sorge
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