Lite tra Comune e gestore sull’utilizzo della piscina

I privati perdono 200mila euro l’anno e accusano di essere stati lasciati soli Rovetto (Progetto Lanciano): non spetta a noi promuovere la struttura

LANCIANO. «Non è il Comune che deve promuovere il parco piscine Le Gemelle, ma lo stesso gestore, così come evidenziato nel capitolato sottoscritto dai privati nel 2010». Marcello Rovetto, coordinatore cittadino del movimento civico Progetto Lanciano, interviene nel dibattito sulle difficoltà di gestione della struttura comunale costata 3.200.000 euro e inaugurata tre anni fa. Secondo uno dei gestori privati, l’imprenditore Paolo Primavera, responsabile della Wellness srl, il parco piscine non decolla anche a causa della mancata promozione da parte del Comune.

«Si poteva pensare a una squadra cittadina di pallanuoto», suggerisce Primavera, «e ad allestire una vera e propria cittadella dello sport sfruttando tutto lo spazio che c’è intorno alla struttura con la realizzazione di campi sportivi, ma il Comune non ci ha mai aiutati e quasi nessuno in città conosce l’impianto».

Le Gemelle vivono un momento di seria difficoltà. Alle lamentele degli istruttori e assistenti di vasca su stipendi arretrati non pagati, si sommano i problemi economici delle famiglie che in questo grave periodo di crisi preferiscono tagliare il superfluo.

I privati che sostengono la gestione del parco piscine hanno sostenuto a loro volta perdite per circa 200mila euro l’anno. Per Primavera è quindi fondamentale investire su una seria e pressante attività di promozione e in convenzioni con varie categorie di cittadini come studenti, anziani, società sportive.

«Sul contratto e relativo capitolato», fa notare tuttavia il segretario di Progetto Lanciano, Rovetto, «è evidenziato che tra i servizi inerenti alla gestione dell’impianto c’è anche la promozione e gestione degli sport a livello dilettantistico in tutte le scuole di ogni ordine e grado che ne faranno richiesta e la promozione delle attività sportive, dilettantistiche e agonistiche anche diverse da quelle natatorie. I privati hanno preso accordi chiarissimi in merito, è ridicolo scaricare le colpe di una cattiva promozione sul Comune. Seguo da un po’ l’evolversi della situazione dell’impianto», prosegue Rovetto, «e in piscina si nota un crescente degrado: acqua fredda e sporca, docce e servizi igienici non funzionanti, bagni rotti. Inoltre ci sono pesanti situazioni debitorie con i fornitori e perfino le imprese di pulizia. Il problema di una struttura come questa è gestionale e imprenditoriale, bisognerebbe ripartire dalle basi per offrire un servizio davvero concorrenziale».

Daria De Laurentiis

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