Lunedì torna in Italia la bimba ritrovata 

La piccola di 8 anni di San Giovanni Teatino era stata portata via dalla madre. Adesso sarà collocata in una casa famiglia

SAN GIOVANNI TEATINO. Tornerà in Italia lunedì prossimo la bambina di otto anni di San Giovanni Teatino che, due mesi fa, è stata portata via dalla madre e ora si trova in Germania, dove la donna è stata arrestata e rinchiusa in carcere. A riportare la piccola in patria sarà l’avvocato Monia Scalera, nominata curatrice speciale dal tribunale per i minorenni dell’Aquila.
La bimba, temporaneamente affidata a una famiglia tedesca dopo essere stata ritrovata il 3 luglio scorso grazie alle indagini della squadra mobile di Chieti diretta dal commissario capo Nicoletta Giuliante, ha avuto più colloqui telefonici con il legale. «Sto bene», sono state le sue parole, «ma voglio tornare a casa». Lo scorso 25 maggio la madre della bambina – alla quale era stata sospesa la responsabilità genitoriale perché coinvolta in una vicenda di spaccio di droga – ha violato la misura dell’obbligo di dimora a San Giovanni Teatino, si è allontanata dall’Italia con la figlia, temporaneamente affidata alla nonna, e ha raggiunto la Germania con un autobus partito da Bologna. «Quella sera», ha raccontato la bambina, «io non volevo andare via, la mamma non mi ha detto dove andavamo. Non ho capito bene neanche il posto dove ci trovavamo. Ho capito che non eravamo in Italia solo perché parlavano un’altra lingua, però non mi sono resa conto che eravamo in Germania».
Salvo cambiamenti di programma dell’ultimo minuto, dunque, già all’inizio della prossima settimana ci sarà il rimpatrio. Una volta in Italia, la minorenne – come disposto dai giudici (presidente Roberto Ferrari, relatore Italo Radoccia) – sarà collocata in una casa famiglia «con assoluto divieto di prelievo». Secondo il tribunale, «il grave e irresponsabile comportamento dei genitori è indice della loro scarsa idoneità a svolgere il delicato ruolo; l’incuria e la negligenza mostrate rivelano che entrambi trascurano in modo palese i doveri inerenti alla responsabilità genitoriale, commettendo gravi reati e, quanto alla madre, violando in modo palese e spregiudicato gli ordini di protezione emessi in favore della figlia».