Maestra scomparsa in Abruzzo: boschi al setaccio con i cani, ma anconra nessuna traccia

Alle ricerche ha contribuito anche il cane della polizia, il pastore australiano Night Spiri. Senza esito anche i voli in elicottero della polizia con il papà

VASTO. L'hanno cercata ovunque. Migliaia di cittadini si sono trasformati in volontari delle ricerche e coordinati dal vice questore Cesare Ciammaichella hanno controllato palmo a palmo ogni angolo della città e della riviera mentre la protezione civile, anche con l’aiuto del pastore australiano Night Spirit, mentre i volontari della Legione D'Avalos Softair, la forestale hanno setacciato le campagne e gli anfratti. Purtroppo anche "l'Eleonora day",si è risolto in un nulla di fatto. Eleonora Gizzi, 34 anni non si trova. La donna è sparita da dieci giorni. Su facebook è stata aperta una pagina "Tutti insieme per ritrovare Eleonora". Gli amici le mandano messaggi e le dedicano brani musicali e pubblicano le sue foto sperando che qualcuno la riconosca. I gruppi della Legione D'Avalos Softair spalmati in tutta Italia hanno istituto un centro di comando on line per monitorare costantemente le ricerche. Diversi elicotteri della polizia hanno cercato ieri Eleonora in Abruzzo, Molise e Lazio. La ricognizione in elicottero fatta dalla polizia con Italo Gizzi, il padre di Eleonora, non ha portato ad alcun risultato. «Abbiamo sorvolato il bosco di Don Venanzio, Petacciato, le riserve dove lei andava spesso con Pimpa, la sua inseparabile cagnetta. Purtroppo non c'è traccia di mia figlia», dice papà Italo. L'attività investigativa della polizia è coperta dal massimo riserbo. Né vengono forniti i nomi delle persone che sono state ascoltate nei giorni scorsi. Gli agenti hanno controllato nuovamente tutti i pozzi del territorio e gli specchi lacustri oltre alle sponde dei torrenti. Le ricerche sono concentrate nel Vastese senza perdere d'occhio Pescara. Oggi il padre di Eleonora e la polizia torneranno nella nuova casa che l'educatrice aveva appena finito di arredare nella città adriatica in cui insegnava. Potrebbe essere là la chiave del mistero. Eleonora ha lasciato la sua auto, un Suzuki Vitara bianco parcheggiato davanti a casa. L'auto aveva due chiavi. Una è rimasta a casa dei genitori, l'altra non si trova. Potrebbe averla Eleonora nella pochette che aveva a tracolla quando è stata ripresa l'ultima volta dalle telecamere di una concessionaria d'auto a pochi metri dalla casa dei genitori. «La cosa più angosciante è non conoscere le ragioni che hanno portato Eleonora lontano da noi», dice il padre, «ci sono momenti in cui temo che le venga impedito di tornare. Perché Eleonora non era un tipo di donna da colpi di testa. Non so più cosa pensare. Ringrazio la polizia e tutti i volontari che ci stanno dando una mano. Ringrazio anche i giornalisti che hanno preso a cuore questa vicenda. Ringrazio tutti coloro che hanno creato siti e gruppi di ricerca. Ogni giorno spero di veder tornare Eleonora. Deve essere così», dice Italo Gizzi.

Paola Calvano

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