«Maggioranza irresponsabile»
Consiglio saltato per la pausa cena: l'assessore Di Domenico accusa
LANCIANO. «Quello che è accaduto alla ripresa del consiglio comunale è gravissimo, e la maggioranza ha le sue responsabilità». E' il più deluso di tutti l'assessore all'urbanistica, Marco Di Domenico (Pdl). Era tutto pronto per aprire la «pratica» Prg, quando una pausa cena troppo lunga ha mandato all'aria la seduta. Per lo stesso motivo Roberto Gargarella si è dimesso da capogruppo dell'Udc.
A un passo dallo storico traguardo di dare avvio all'esame delle 703 osservazioni al piano regolatore, il centrodestra si è fatto sorprendere dalla conta del numero legale. Slo sette i presenti al momento dell'appello: il sindaco Filippo Paolini, il presidente del consiglio Nicola Pasquini, Fabrizio Bomba, Marco Cipollone, Nicola Paglione e Nereo Dell'Aventino per il Pdl e Roberto Gargarella per l'Udc. I sette consiglieri dell'opposizione, puntuali, hanno chiesto la verifica del numero legale e sono rimasti fuori dall'aula.
Tutti gli altri erano a cena in un vicino ristorante, e non si sono preoccupati di rispettare l'orario stabilito per riprendere i lavori, malgrado qualche telefonata di avviso. Alla ripresa della seduta il presidente Pasquini non ha potuto che constatare la mancanza del quorum e dichiarare sospesa la seduta. All'arrivo dei consiglieri ritardatari, proprio Pasquini è finito sotto accusa da parte dei colleghi di partito. «Non è stato un ritardo voluto», prova ad allontare i dubbi, il giorno dopo la brutta figura, il capogruppo Pdl, Umberto Di Francescantonio, «eravamo a cena con il professor Crocioni e altro personale dell'ufficio, pronti a ricominciare.
E' stata un' incomprensione con il presidente del consiglio, che evidentemente non riesce a gestire bene l'aula». Minimizza anche il sindaco: «L'importante è che il Prg fosse all'ordine del giorno. Adesso non si può tornare indietro, ma il prossimo consiglio partirà per forza dalle osservazioni». Ciò non toglie che si è persa l'occasione per dare un segnale alla città. Così la pensa Roberto Gargarella, che rimette l'incarico da capogruppo Udc: «Dopo questa ennesima brutta figura, rassegno le dimissioni.
Andrò avanti votando solo per il bene della città. La maggioranza si prenda la propria responsabilità per questo modo di fare politica, e speriamo che i cittadini ricordino». Per l'assessore Di Domenico «anche l'opposizione ha perso l'occasione di dimostrare che tiene al Prg e alla città, non andando in soccorso alla maggioranza e commettendo un errore madornale».
Il Pd rigetta le accuse. «Rimandiamo al mittente le insinuazioni di ostruzionismo», dichiara il capogruppo Franco Ferrante, «la realtà è che la maggioranza, dilaniata da litigi interni, non riesce a produrre nulla». Pino Valente della lista civica Progetto Lanciano sottolinea come «non ci sia ancora accordo su un punto così importante come il Prg, atteso da 30 anni». La prossima data del consiglio potrebbe essere mercoledì prossimo.
A un passo dallo storico traguardo di dare avvio all'esame delle 703 osservazioni al piano regolatore, il centrodestra si è fatto sorprendere dalla conta del numero legale. Slo sette i presenti al momento dell'appello: il sindaco Filippo Paolini, il presidente del consiglio Nicola Pasquini, Fabrizio Bomba, Marco Cipollone, Nicola Paglione e Nereo Dell'Aventino per il Pdl e Roberto Gargarella per l'Udc. I sette consiglieri dell'opposizione, puntuali, hanno chiesto la verifica del numero legale e sono rimasti fuori dall'aula.
Tutti gli altri erano a cena in un vicino ristorante, e non si sono preoccupati di rispettare l'orario stabilito per riprendere i lavori, malgrado qualche telefonata di avviso. Alla ripresa della seduta il presidente Pasquini non ha potuto che constatare la mancanza del quorum e dichiarare sospesa la seduta. All'arrivo dei consiglieri ritardatari, proprio Pasquini è finito sotto accusa da parte dei colleghi di partito. «Non è stato un ritardo voluto», prova ad allontare i dubbi, il giorno dopo la brutta figura, il capogruppo Pdl, Umberto Di Francescantonio, «eravamo a cena con il professor Crocioni e altro personale dell'ufficio, pronti a ricominciare.
E' stata un' incomprensione con il presidente del consiglio, che evidentemente non riesce a gestire bene l'aula». Minimizza anche il sindaco: «L'importante è che il Prg fosse all'ordine del giorno. Adesso non si può tornare indietro, ma il prossimo consiglio partirà per forza dalle osservazioni». Ciò non toglie che si è persa l'occasione per dare un segnale alla città. Così la pensa Roberto Gargarella, che rimette l'incarico da capogruppo Udc: «Dopo questa ennesima brutta figura, rassegno le dimissioni.
Andrò avanti votando solo per il bene della città. La maggioranza si prenda la propria responsabilità per questo modo di fare politica, e speriamo che i cittadini ricordino». Per l'assessore Di Domenico «anche l'opposizione ha perso l'occasione di dimostrare che tiene al Prg e alla città, non andando in soccorso alla maggioranza e commettendo un errore madornale».
Il Pd rigetta le accuse. «Rimandiamo al mittente le insinuazioni di ostruzionismo», dichiara il capogruppo Franco Ferrante, «la realtà è che la maggioranza, dilaniata da litigi interni, non riesce a produrre nulla». Pino Valente della lista civica Progetto Lanciano sottolinea come «non ci sia ancora accordo su un punto così importante come il Prg, atteso da 30 anni». La prossima data del consiglio potrebbe essere mercoledì prossimo.
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