Mario Negri Sud, è la fine di un’era. Il centro ricerche in liquidazione
La decisione nel vertice tra il Cda della Fondazione e il prefetto. Il debito salito a 7 milioni di euro A fine mese la nomina del commissario. Forse l’attività prosegue con la creazione di una onlus
SANTA MARIA IMBARO. È la fine di un’era. Dopo 25 anni di ricerca scientifica sul territorio, l’istituto Mario Negri Sud si avvia verso la liquidazione. È quanto emerso dalla riunione di ieri a Chieti tra i componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Negri Sud (Provincia, Regione e Negri Sud) e il prefetto, Fulvio Rocco De Marinis. Sul tavolo della discussione la lenta agonia del centro ricerche che, da un debito accertato nei mesi scorsi di 4,6 milioni di euro, è salito fino a 7 milioni di euro. Un abisso difficile da ripianare. La liquidazione, in una riunione che inizialmente doveva essere solo conoscitiva per discutere delle possibili strategie di salvataggio, è sembrata quindi l’unica soluzione possibile. Dopo il 26 ottobre, data ultima per il recepimento di ulteriore documentazione da parte dell’amministrazione dell’istituto, il prefetto dovrà nominare un commissario liquidatore. A lui il compito di pagare i circa 100 dipendenti che da oltre un anno non ricevono lo stipendio e definire anche il futuro di borsisti, ricercatori a progetto e giovani precari della ricerca.
Una delle ipotesi rilanciate dai vertici dell’istituto è quella di proseguire le attività scientifiche con un altro assetto: invece che Fondazione, il centro ricerche si trasformerebbe in una onlus gestita senza la compartecipazione di Provincia e Regione. Il tutto per proseguire le attività avviate in Abruzzo e lasciare una qualche parvenza di sopravvivenza del “marchio” Negri Sud in Abruzzo. Ma sono tanti gli interrogativi di questa fase delicata. Che fine faranno i laboratori attualmente della sede di Santa Maria Imbaro? E chi pagherà le spese di gestione dell’enorme struttura? Se la ricerca sarà per forza di cose ridimensionata, che ne sarà di tutto lo spazio e le attrezzature presenti nell’istituto? La struttura di Santa Maria Imbaro, di proprietà della Provincia e in comodato d’uso al Negri Sud, conta anche una foresteria da 100 posti letto, mensa, stabulario, sala convegni, biblioteca: spazi che potrebbero essere destinati ad altri enti o associazioni sempre a scopo di ricerca, dato che la destinazione d’uso è vincolata a quell’unica attività.
«Sono molto preoccupato», commenta il neo presidente della Provincia, Mario Pupillo, «questo centro ha fatto la storia della ricerca in Italia e in Europa e a causa di una gestione fallimentare ci ritroviamo in questa incresciosa situazione. Oltre alla gestione non virtuosa è stata portata avanti dai governi di centrodestra di Regione e Provincia un’operazione, quella della trasformazione in Fondanzione, non solo inutile, ma deleteria dato che il debito in un anno è salito a dismisura. Gli interventi attuati in periodo di campagna elettorale da Regione e Provincia sono stati fatti senza un piano industriale, un boomerang vero e proprio».
Daria De Laurentiis
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