Marito e moglie picchiati in casa e rapinati: «Un incubo di 4 ore»
I banditi nella villa dell’imprenditore Pieragnoli: la fuga con 90mila euro e decine di orologi
FARA FILIORUM PETRI. Un incubo durato quattro ore. Così hanno definito la loro nottata da Arancia Meccanica l’imprenditore Massimo Pieragnoli, 71 anni, e la moglie Angela Di Giovanni (64), picchiati, sequestrati, legati mani e piedi e rapinati nella villa in cui vivono a Fara Filiorum Petri. Quattro banditi, probabilmente di origine slava, di sicuro armati di pistola e coltelli, sono fuggiti con un bottino – stando a una prima stima – di circa 90.000 euro in banconote, oltre a decine di orologi preziosi e di marche famose come Rolex e Cartier. Ora a dare la caccia ai malviventi sono i carabinieri: tutto lascia pensare che a entrare in azione siano stati professionisti del crimine, gente che – prima di colpire – per settimane ha controllato i movimenti e studiato le abitudini della nota famiglia, proprietaria di un’azienda che si occupa di imballaggi in materie plastiche. Le vittime sono finite in ospedale e hanno riportato ferite giudicate guaribili in dieci giorni.
LA RICOSTRUZIONE
L’incubo comincia verso le nove di lunedì sera. Angela sta chiudendo le finestre quando viene sorpresa dai banditi, che fanno irruzione nella bella casa di via Madonna del Ponte. Uno impugna una pistola, due mostrano coltelli e un quarto funge da palo. Sono tutti vestiti di nero, hanno i passamontagna calati sui volti e indossano i guanti per non lasciare impronte. I rapinatori, sotto la minaccia delle armi, costringono i coniugi ad aprire una delle due casseforti che si trovano nell’abitazione, dove sono custoditi una cospicua somma di denaro contante e numerosi gioielli. Non pienamente soddisfatti di quanto trovato, i malviventi iniziano a picchiare senza pietà moglie e marito, poi legano loro polsi e caviglie utilizzando fascette da elettricista. Le botte e le intimidazioni vanno avanti per ore. Prima di dileguarsi con il bottino, la gang ripulisce le superfici dell’abitazione usando candeggina, con il chiaro obiettivo di cancellare ogni possibile traccia, e chiude in bagno le due vittime, sempre con le mani e i piedi bloccati.
L’ALLARME
Il capofamiglia riesce a liberarsi e a lanciare l’allarme a distanza di circa un’ora: il primo a soccorrerlo è uno dei figli, che carica i genitori in macchina e li accompagna all’ospedale di Guardiagrele. Contestualmente, parte la telefonata al 112 e nella villa si precipitano i carabinieri. Il punto di partenza dell’inchiesta sono le testimonianze dell’imprenditore e della coniuge, naturalmente sotto choc dopo essere stati in balìa dei banditi per un lasso di tempo sembrato infinito. Il sopralluogo degli investigatori dell’Arma va avanti per ore: anche se i rapinatori hanno gettato ovunque varechina, ogni piccola traccia può essere determinante. Sul fatto che si tratti di criminali esperti non c’è dubbio alcuno. Adesso le indagini puntano ad accertare eventuali collegamenti con assalti simili avvenuti in zona. Come quello del gennaio 2023 compiuto nella villa di Montesilvano di Saturnino De Cecco, membro della famiglia proprietaria dello storico pastificio.
LE INDAGINI
La procura di Chieti aprirà un fascicolo, al momento nei confronti di ignoti, per rapina, lesioni e sequestro di persona. Non è la prima volta che Massimo Pieragnoli finisce al centro di un fatto di cronaca. Nel novembre 2022 ha denunciato ai carabinieri il furto di alcuni pacchi regalo contenenti oro e gioielli, per un valore di circa 100.000 euro, custoditi nel suo Suv. I ladri avevano mandato in frantumi un finestrino della Bmw X6 parcheggiata all’esterno della villa di Fara e si erano impossessati dei preziosi.
LA RICOSTRUZIONE
L’incubo comincia verso le nove di lunedì sera. Angela sta chiudendo le finestre quando viene sorpresa dai banditi, che fanno irruzione nella bella casa di via Madonna del Ponte. Uno impugna una pistola, due mostrano coltelli e un quarto funge da palo. Sono tutti vestiti di nero, hanno i passamontagna calati sui volti e indossano i guanti per non lasciare impronte. I rapinatori, sotto la minaccia delle armi, costringono i coniugi ad aprire una delle due casseforti che si trovano nell’abitazione, dove sono custoditi una cospicua somma di denaro contante e numerosi gioielli. Non pienamente soddisfatti di quanto trovato, i malviventi iniziano a picchiare senza pietà moglie e marito, poi legano loro polsi e caviglie utilizzando fascette da elettricista. Le botte e le intimidazioni vanno avanti per ore. Prima di dileguarsi con il bottino, la gang ripulisce le superfici dell’abitazione usando candeggina, con il chiaro obiettivo di cancellare ogni possibile traccia, e chiude in bagno le due vittime, sempre con le mani e i piedi bloccati.
L’ALLARME
Il capofamiglia riesce a liberarsi e a lanciare l’allarme a distanza di circa un’ora: il primo a soccorrerlo è uno dei figli, che carica i genitori in macchina e li accompagna all’ospedale di Guardiagrele. Contestualmente, parte la telefonata al 112 e nella villa si precipitano i carabinieri. Il punto di partenza dell’inchiesta sono le testimonianze dell’imprenditore e della coniuge, naturalmente sotto choc dopo essere stati in balìa dei banditi per un lasso di tempo sembrato infinito. Il sopralluogo degli investigatori dell’Arma va avanti per ore: anche se i rapinatori hanno gettato ovunque varechina, ogni piccola traccia può essere determinante. Sul fatto che si tratti di criminali esperti non c’è dubbio alcuno. Adesso le indagini puntano ad accertare eventuali collegamenti con assalti simili avvenuti in zona. Come quello del gennaio 2023 compiuto nella villa di Montesilvano di Saturnino De Cecco, membro della famiglia proprietaria dello storico pastificio.
LE INDAGINI
La procura di Chieti aprirà un fascicolo, al momento nei confronti di ignoti, per rapina, lesioni e sequestro di persona. Non è la prima volta che Massimo Pieragnoli finisce al centro di un fatto di cronaca. Nel novembre 2022 ha denunciato ai carabinieri il furto di alcuni pacchi regalo contenenti oro e gioielli, per un valore di circa 100.000 euro, custoditi nel suo Suv. I ladri avevano mandato in frantumi un finestrino della Bmw X6 parcheggiata all’esterno della villa di Fara e si erano impossessati dei preziosi.