Marsilio all’attacco di D’Alfonso: «Dal Pd iniziative sgangherate» 

Il presidente: «Mai esistito il Contratto istituzionale di sviluppo e Tavares non l’ha mai nominato» E bacchetta Borrelli: «Ha scavalcato la Regione chiedendo il doppio dei fondi previsti per tutta Italia»

ATESSA. «Il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) di cui parla Luciano D’Alfonso non è mai esistito. Il solo a fare chiacchiere su un presunto Cis da 500 milioni di euro è lui, che continua a spacciare per esistente un documento che non ha nessun valore e che è stato solo una sgangherata iniziativa del Comune di Atessa senza possibilità di successo». Non si fa attendere la risposta del presidente della Regione Marco Marsilio, sulle accuse mosse dal Pd per voce del deputato D’Alfonso e del consigliere regionale Silvio Paolucci. I due avevano tacciato la giunta di centrodestra di non aver portato avanti una pianificazione già avviata e sottoposta al ministro per la Coesione territoriale Mara Carfagna.
Il piano era stato presentato dal Comune di Atessa e altri 22 del territorio. «L’ad di Stellantis Carlos Tavares nella corrispondenza con il sottoscritto non ha mai fatto riferimento a questo inesistente Cis», specifica Marsilio, «chiedeva invece notizie di un Contratto di sviluppo (che è uno strumento normativo diverso dal Cis) che la Regione ha avviato insieme a Stellantis e trasmesso al Mimit per 28 milioni relativo al reparto verniciatura e che è al vaglio di Invitalia, che sta concludendo l’istruttoria per l’erogazione del contributo. Quello di cui parla D’Alfonso è una fanfaronata propagandistica della quale è opportuno ripercorrere le tappe. Nel maggio 2018», rimarca il presidente, «D’Alfonso firmò con il Governo un Contratto istituzionale di sviluppo su un programma strategico di sviluppo turistico sostenibile dell’Abruzzo, con riferimento a interventi nell’Alto Sangro, rimasto lettera morta. Sollecitato dalle amministrazioni competenti, a ottobre 2020 ho chiesto personalmente al ministro Provenzano di attivare e finanziare questo Cis, ma da parte del Governo non si è registrata alcuna possibilità concreta a reperire risorse per attivare il contratto. All’epoca D’Alfonso presiedeva la commissione Finanze e faceva parte della maggioranza parlamentare e nulla ha fatto per ottenere risorse dallo Stato. Entrato in carica il Governo Draghi, abbiamo ripreso questa discussione con il ministro Carfagna, che impegnandosi a reperire circa 100 milioni per finanziare un Cis turismo sull’intero Abruzzo ha dato il via alle interlocuzioni con i territori. La Regione si è quindi attivata con tutti gli enti locali e i soggetti portatori di interesse per raccogliere progetti e fare la sintesi da presentare al ministero. Nel frattempo il ministro Carfagna ha avviato un secondo Cis, mettendo a disposizione per l’Italia intera 200 milioni di euro per l’emergenza idrica. Di entrambi i Cis si sono perse le tracce, il governo Draghi non ha finanziato i contratti e finita la legislatura il nuovo governo ha dovuto comunicare che non c’erano coperture finanziarie per questi interventi. Mentre stavamo lavorando su questi strumenti», conclude Marsilio, «il sindaco di Atessa, capofila di una serie di Comuni, si è presentato da solo, saltando l’interlocuzione con la Regione, al ministero della Coesione presentando un fantasioso e fantasmagorico Cis sull’energia e lo sviluppo industriale in Val di Sangro da 500 milioni. Più del doppio dei fondi messi teoricamente a disposizione per l’intero territorio italiano: un’operazione dilettantesca, fatta da un sindaco e da un partito in cerca di propaganda e gloria».
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